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La scorsa settimana vi ho parlato del piano di Alitalia per uscire dalla crisi. In quell’articolo l’unica cosa di cui non si parlava erano i tagli previsti al personale.
Nei giorni successivi Alitalia ha reso noto, tramite un comunicato stampa ad hoc, quale sarà la nuova politica del personale.
Come credo molti temevano, una discreta parte, per la precisione un terzo, dei tagli riguarda proprio il lavoro…
Alitalia ridurrà i costi di 1 miliardo di euro entro il 2019 e la maggior parte del risparmio – due terzi – verrà da costi non legati a quello del lavoro mentre un terzo sarà legato al lavoro e alla produttività.
I tagli, sempre ammesso che si trovi un accordo con i sindacati, riguarderanno “solo” il personale di terra…
Il piano prevede una riduzione dell’organico che riguarderà fino a 2.000 posti di lavoro, relativi a contratti a tempo indeterminato e determinato, ovvero una riduzione del 50% del personale degli uffici e del 20% per il personale operativo (non di volo). La compagnia aerea impiega attualmente 12.500 persone in Italia e all’estero.
Un taglio di 2000 persone su un totale di 12.500 è sicuramente un’operazione importante per l’organizzazione di un’azienda. Ridurre di un sesto il personale credo possa portare a grosse tensioni interne e, almeno in una prima fase dei grossi problemi di riorganizzazione.
Che l’efficienza di Alitalia non sia al top delle classifiche mondiali è sotto gli occhi di tutti, mi chiedo però, se il taglio del 50% del personale negli uffici non si possa rilevare un’arma a doppio taglio.
Naturalmente non è chiaro in quali uffici avverranno i tagli, però già attualmente, nel caso in cui si debba contattare Alitalia per risolvere problemi o avere informazioni di varia natura i tempi di risposta non sono dei migliori… se il personale sarà la metà, a meno di uno straordinario aumento di efficienza, temo diverranno insostenibili, con buona pace per la “soddisfazione del cliente”.
Rimane poi, come ho già sottolineato in altri post, una idea di fondo secondo me sbagliata, che si evince dalle parole l’amministratore Ball…
Questi cambiamenti sono essenziali se vogliamo competere in modo efficiente in un mercato del trasporto aereo europeo che è caratterizzato da una spietata concorrenza.
E’ quel confrontarsi con il mercato del trasporto aereo europeo che, temo, non aiuterà Alitalia….. rimane un’idea “provinciale” di fondo, ci si confronta solo con l’Europa e molto spesso solo con le low cost… dimenticandosi di un mercato mondiale che potrebbe dare molte più soddisfazioni.
L’Europa, se non ricordo male, sta lentamente “uscendo” da una crisi economica che ormai si protrae da anni, se ne uscirà a breve o meno non è chiaro, però puntare o molto su un mercato già in crisi forse non è la strategia migliore.