IHG 3000 punti bonus a soggiorno
Per chi sta organizzando gli ultimi viaggi per quest’anno segnalo un’interessante promozione del gruppo IHG, valida per soggiorni di almeno… Leggi
In questi giorni ci siamo regalati un fine settimana in Alta Badia, zona che, chi mi segue lo sa, amo molto, sia in inverno soprattutto per le piste del Sellaronda sia in estate.
E’ stato il nostro primo “viaggio” post lockdown e quelle che seguono sono alcune considerazioni mie personali su quella che mi è sembrata la situazione attuale otre ad alcune più generali sulla montagna.
Il soggiorno lo abbiamo prenotato presso l’hotel Gran Paradiso a San Cassiano (uno dei primi a riaprire in zona), dove siamo arrivati giovedì sera. Per raggiungere il paese di San Cassiano, visto che avevamo un pò di tempo, abbiamo optato per percorrere tutta la Val Gardena, fare il passo omonimo e da lì scendere, attraversando Colfosco, Corvara e La Villa.
Ok, era giovedì sera e il tempo non aiutava visto che dal passo Gardena in poi si è messo a piovere non poco, però in giro c’era veramente pochissima gente, per non dire nessuno. Passando lungo la strada si poteva chiaramente notare che molte strutture ricettive, ma non solo, sono ancora chiuse.
Probabilmente, almeno per la maggior parte degli italiani, in montagna, in estate, ci si va nei mesi di luglio ed agosto, ed infatti, parlando anche con il personale dell’hotel, ci hanno detto che una buona parte degli alberghi avrebbe aperto con luglio. Hanno però anche aggiunto “almeno quelli che riusciranno ad aprire”.
A maggio (per chi apre già in quel mese) e giugno la clientela è per lo più straniera, molti tedeschi, che comunque ci sono anche in questi giorni, anche se magari non nel solito numero, molti inglesi, che però non abbiamo visto (o almeno non abbiamo sentito parlare in inglese), americani, australiani etc che naturalmente sono completamente assenti visto anche i problemi che ancora ci sono con i voli.
Il venerdì (26 giugno) in effetti la gente, sia in hotel sia “in giro” era decisamente poca, cosa che è andata un pò migliorando nei giorni dopo. Già il sabato, forse anche perchè era il primo giorno in cui tutti gli impianti che fanno l’apertura estiva entravano in funzione, sia sui sentieri sopra Corvara, sia in hotel, si è notato come ci fossero molte più persone. A cena infatti la sala era praticamente piena.
Non so se erano persone che facevano solo una notte o se iniziavano un periodo di vacanza più lungo, ma almeno un pò di gente si vedeva.
Pochi hotel aperti e pochi turisti hanno naturalmente ripercussioni anche sui bar e sui ristoranti. Quelli nei vari paesi mi sembravano per la maggior parte ancora chiusi, mentre i rifugi o le baite erano praticamente tutte aperte.
Discorso diverso per i negozi, almeno quelli di abbigliamento sportivo, che erano tutti aperti o di noleggio attrezzature, quelli che noleggiano biciclette sembravano essere tutti aperti. Pochi clienti naturalmente, ma può essere magari anche una buona occasione per trovare qualche offerta.
Gli impianti di risalita, per la maggior parte, hanno aperto il sabato, non ne abbiamo usati, ma visto che la gente non era molta non credo ci fossero grandi code per l’attesa, visto che già normalmente è difficile fare coda 🙂
Siamo stati tre giorni nello stesso albergo, quindi non posso generalizzare il discorso però, almeno al Gran Paradiso, la “gestione covid19” mi è sembrata più che positiva.
Tutto il personale era sempre dotato di mascherina di protezione, così come c’erano dei vetri protettivi sia alla reception sia al “buffet”. Nelle zone comuni poi erano a disposizione vari distributori di gel igienizzante e dei diffusori per ambiente, credo anch’essi con funzione igienizzante.
Agli ospiti è richiesto l’uso della mascherina, in particolare alla reception, per l’accesso alla zona bar, al tavolo naturalmente si può togliere, e all’area relax/wellness.
In questa zona in particolare, dove si possono poi fare anche i trattamenti benessere e sono presenti le saune e il bagno turco, per l’accesso è obbligatoria la mascherina, se non ce l’avete vi viene fornita all’ingresso.
Poi naturalmente si può togliere prima di entrare nell’idromassaggio o quando ci si sdraia nella zona relax. Immagino (ma non li abbiamo usati) che non serva neppure in sauna o nel bagno turco.
Anche i lettini, sia nel giardino, sia nell’aerea relax sia quelli a bordo piscina mi sembravano ben distanziati, non so se è sempre stato così o se ne è stato ridotto il numero.
Il buffet della colazione e degli antipasti per la cena è servito. Nel senso che c’è il classico buffet con i prodotti in vista e potete scegliere ciò che volete, ma sono protetti da un vetro divisorio e ci sono gli addetti dell’hotel che vi daranno quello che chiedete.
Il buffet fatto in questo modo ha un solo grande problema… NON DOVETE DISTRARVI mentre il cameriere ve lo prepara. Almeno a mio avviso tendono a fare delle dosi molto, molto, abbondanti. Ogni tanto meglio “fermarli” e dire che “basta così”, altrimenti vi troverete a colazione, con un quantitativo di cibo nei piatti sufficienti per un pranzo di matrimonio da 100 persone 🙂
Ok che dopo andate a fare una bella passeggiata e quindi smaltirete, ma se non state attenti o fate passeggiate per i prossimi 6 mesi o tornate a casa con vari kg in più sulla pancia.
Ristoranti in paese non ne abbiamo provati, mentre siamo stati in vari rifugi e baite, sia per pranzo sia per qualche pausa durante il giorno. (Nota: ciò che segue è basato anche su altre esperienze in rifugi fatte nell’ultimo mese sia in Alto Adige, sia in Trentino)
Anche qui la situazione mi sembrava più che buona, in tutti il personale usava la mascherina, uso della quale è richiesto anche
ai clienti se entrano per pagare alla cassa o per andare in bagno.
Praticamente ovunque poi sono presenti gli ormai “classici” distributori di liquido igienizzante (averlo saputo alcuni mesi fa si potevano fare parecchi soldi investendo nel settore!!!).
Ai tavoli invece, soprattutto se state fuori, non è necessaria, ma almeno mentre fate le ordinazioni sarebbe buona norma indossarla, se non altro per rispetto verso il personale che vi serve (vale anche in hotel).
Come ho già detto, la gente era poca, quindi non c’erano grossi problemi di “assembramenti”, ma in ogni caso mi sembra di aver capito che l’ “usanza” di mettere eventualmente anche persone che non si conoscono allo stesso tavolo (a volte capita, soprattutto nei piccoli rifugi di alta montagna) è stata momentaneamente soppressa.
Interessante l’opzione adottata in alcuni casi di rendere disponibile il menù tramite qr code e quindi accessibile da cellulare, mentre in altre situazioni, dove magari il traffico dati non è disponibile, ho visto personalmente, in vari casi, sanificare i menù subito dopo l’uso.
Odio invece la soluzione del cameriere che a voce ti dice i piatti disponibili. Purtroppo è una cosa che a volte succede, magari anche solo per i dolci, ma che proprio non mi trova favorevole… sarà perchè faccio un pò fatica a seguire tutta la lista e alla fine mi perdo metà opzioni, per cui la maggior parte delle volte o ordino il primo o l’ultimo piatto che propongono, ma questo è un mio problema.
Spero di non essere smentito, ma, almeno in montagna, il sistema mi sembra funzionare. L’Alto Adige, ma anche il Trentino che ho frequentato molto in questo periodo, hanno sempre fatto dell’accoglienza un punto di forza.
Tutto il personale mi sembra ben preparato e le strutture hanno fatto sicuramente tutto ciò che è stato richiesto, e in molti casi credo, anche più del necessario.
Anche le persone, che spesso sono il punto debole di tutte le strategie, mi sembra si stiano comportando in modo adeguato.
Magari qualche gruppo un pò troppo socievole c’è (soprattutto fra gli stranieri) ma in linea di massima mi sembra che, forse anche per la situazione che abbiamo vissuto negli ultimi mesi, tutti rispettino le regole.
Certo la montagna, con i suoi ampi spazi, aiuta molto… difficile se vai a camminare sui sentieri o anche solo se ti sdrai in un prato a prendere il sole, che ci si trovi costretti in spazi stretti, quindi mantenere un minimo di distanza è sicuramente più semplice.
Credo che anche pre covid, uno o due metri fra le persone fosse la norma, difficile trovarsi in situazioni in cui ti sdrai a prendere un pò di sole con vicino uno sconosciuto… più facile che lo sconosciuto sia a qualche decina di metri, se non a qualche centinaio 🙂
Una considerazione, per quanto riguarda il discorso igiene, mi sento però di farla, ma non è relativa ai locali. Non so se qualcuno di voi ha perso qualche secondo per leggere i cartelli che si trovano in giro, in particolare mi riferisco a quelli “lavarsi le mani”.
A me qualche volta è capito, sono tutti diversi naturalmente ma in molti casi il contenuto è simile. Leggendoli, soprattutto le sezioni “quando lavarsi le mani” mi è spesso sorto un dubbio.
O chi li ha scritti era pagato a parole, o non sapeva cosa scrivere per riempire tutta la pagina oppure è quasi un miracolo se l’umanità esiste ancora.
Un esempio su tutti, mi fa pensare molto, leggere nella sezione “quando lavarsi le mani” frasi del tipo “dopo essere andato in bagno”, oppure “dopo aver cambiato i pannolini”….sì insomma, fatemi capire, non dico in questi mesi di emergenza covid ma prima, non so nel 2019 o anche prima, le mani le lavavate usciti dal bagno?
So che purtroppo in molti casi la risposta è negativa, lo vedo nei bagni pubblici dove la percentuale di quelli che “non passano dal lavandino” è decisamente sempre stata molto alta…. però dai, sinceramente, pensate dove siete stati e cosa avete toccato…. pensate che quello che avete appena fatto, prima di voi lo ha fatto anche qualcun’altro… non dico usare gel sanificanti, ma un pò di acqua e sapone forse forse è il caso di usarli, soprattutto se poi magari tornate in sala e vi sedete al tavolo del ristorante per mangiare 🙂
Tornando seri, anche se quello che ho scritto sopra è molto serio, in generale mi sembra che la situazione “sicurezza” sia buona e si possa tranquillamente, lo dico soprattutto per i più timorosi, pensare di organizzare le proprie vacanze anche in quest’estate che sicuramente sarà un’estate particolare che tutti ricorderemo.
Nell’ultimo mese ho frequentato molto le strutture del Trentino Alto Adige e, complice forse anche uno “storico” in cui il comparto accoglienza ha sempre avuto standard molto alti, devo dire che, almeno dal punto di vista del turista, la situazione si presenta più che buona.
Diversa, e credo più difficile, è probabilmente la situazione da parte degli operatori, sia per il periodo di chiusura prolungato, sia per i pochi turisti ancora presenti sia per i costi aggiuntivi sostenuti per permettere l’uso delle strutture in sicurezza, costi che comunque non mi sembrano abbiano inciso sul turista.
Personalmente era la prima volta che soggiornavamo presso l’hotel Gran Paradiso, ma negli anni siamo stati in vari hotel dell’Alta Badia e delle zone circostanti e i prezzi mi sembrano essere rimasti simili.
Certo la zona non è super economica, e soprattutto i 4 stelle (ma capita un pò ovunque) non sono regalati, ma, invece che aumentare, come forse ci si poteva aspettare, mi sembra che i prezzi siano rimasti costanti, con anzi la possibilità di trovare buone occasioni e sconti.
Discorso analogo per baite e rifugi. In alcuni non c’eravamo mai stati, in altri ci siamo stati più volte, sia in estate che in invero e il costo per un pasto o per una merenda mi sembrano essere rimasti invariati.
L’ho sempre ammesso, quando parlo di queste zone, non sono economiche, come comunque non sono economiche tante altre parti del mondo, sono però zone stupende (le Dolomiti sono patrimonio Unesco mica per niente) con un livello del servizio molto alto e con un ottimo rapporto qualità prezzo.
Sicuramente la crisi economica di questi mesi ha inciso (e incide tutt’ora) su molte finanze familiari, ma se potete e se vi posso dare un consiglio, iniziate a valutare seriamente un periodo di vacanza in montagna.
Avrete a disposizione chilometri di sentieri dove fare la passeggiata di pochi minuti arrivando comunque in posti bellissimi, magari sfruttando qualche impianto di risalita per chi non vuole fare fatica, come il trekking più estremo con migliaia di metri di dislivello da suddividere anche su più giorni.
Oppure potrete fare un bel giro in bici, sfruttando l’ormai diffuso servizio di noleggio anche di ebike, sia su strada che su sentieri (per chi preferisce la MTB) sempre ben segnalati o infine tutta una serie di altre attività all’aria aperta.
Se invece siete meno “dinamici” potrete passare il vostro tempo sdraiati in un prato a prendere il sole, sempre comunque di fronte a paesaggi meravigliosi, con aria pura e lontani dalla calura delle città.
A proposito, piccola nota…. attenzione a prendere il sole in montagna, “purtroppo” l’aria fresca inganna. Se al mare è facile rendersi conto, magari a 40 gradi, che il sole “batte forte”, in montagna, soprattutto se alta, si rischia più facilmente delle belle scottature, sempre meglio proteggersi con una crema, anche se fate qualche passeggiata e vi sembra fresco.
Stesso discorso naturalmente vale anche per chi va a sciare, soprattutto a fine stagione, la crema protettiva non è una cosa che si usa solo al mare!!!!
Anche se non ci siete mai stati quindi mi raccomando, prendete seriamente in considerazione una vacanza in montagna, all’aria aperta, lontano dal caos delle città (e di molte località balneari).
Arrivati a questo punto magari qualcuno di voi penserà che sia “pagato” per pubblicizzare la montagna, e in particolare il Trentino Alto Adige.
Nulla di più sbagliato, sia perchè credo siano posti che non hanno gran bisogno di pubblicità, sia perchè quello che ho scritto lo penso veramente, sono posti bellissimi con un livello qualità/prezzo ottimo.
Poi personalmente (e non me ne vogliano tutti gli operatori turistici della zona) se non andate in quelle zone, dal mio punto di vista, è anche meglio, avrò così modo, quando ci vado, di godermele ancora di più in tutta tranquillità senza turisti attorno 🙂