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A maggio abbiamo deciso di prenderci alcuni giorni di riposo e di fare un pò di mare, eravamo molto indecisi sulla metà, ma non volevamo andare troppo lontani per cui abbiamo deciso di tornare alle isole Canarie.
Alle Canarie ci siamo già stati alcuni anni fa, quando avevamo visitato Tenerife, ci erano piaciute per cui… perchè non ritornarci?
Sono isole belle, che si possono raggiungere in circa 4 ore di volo dall’Italia, ed essendo Europa non richiedono nessun tipo di documento particolare, cosa utile visto che come ormai ci accade sempre più spesso è stata una decisione presa all’ultimo momento, infatti abbiamo prenotato il tutto 2 giorni prima della partenza.
Questa volta abbiamo optato per Lanzarote, scelta in gran parte dovuta al fatto che avevamo trovato i voli diretti da Milano, nei giorni che ci interessavano, voli operati da EasyJet.
L’isola di Lanzarote non è molto grande, per cui, anche se ci siamo stati quasi 10 giorni, abbiamo deciso di “fare base” sempre nello stesso hotel, inutile cambiare albergo, tutta l’isola è facilmente visitabile in auto partendo da un qualsiasi punto.
Da una rapida ricerca abbiamo visto che una delle zone più interessanti è quella a sud dell’isola, per cui abbiamo deciso di cercare un alberto in quella zona e la nostra scelta è stata l’hotel “H10 Sentido White Suites Boutique Hotel”, dello stesso gruppo H10 che avevamo già usato a Tenerife e con cui ci eravamo trovati bene.
Per l’auto invece abbiamo optato per un noleggio con EuropCar, fatto passando dal sito di EasyTerra, dove avevamo trovato il prezzo migliore.
Come ho detto l’isola è piccola e non volendo spendere troppi soldi abbiamo optato per l’auto di categoria più bassa, una Toyota Aigo. Al ritiro dell’auto ci hanno invece dato una bellissima Fiat 500 con tetto panoramico, modello che sull’isola mi sembra vada per la maggiore, almeno fra le piccole offerte dalle compagnie di autonoleggio.
E’ stata la prima volta che guidavo una Fiat 500, devo dire che l’ho trovata molto comoda nei mille e più km che abbiamo fatto a spasso per l’isola, compresi i vari sterrati che se non l’hanno messa a dura prova quanto meno ne hanno fatto cambiare sensibilmente il colore in un marroncino polveroso.
Lanzarote è, come il resto delle Canarie, un’isola vulcanica. Difficile che non ve ne accorgiate già in fase di atterraggio o appena usciti dall’aeroporto. Gran parte del paesaggio mostra i segni delle eruzioni, anche recenti ed è coperto dai resti delle colate di lava, per lo più di colore nero.
Nell’isola c’è anche un parco nazionale dedicato ai vulcani, il Timanfaya National Park, facilmente raggiungibile dalla zona sud dell’isola. Parco che è naturalmente visitabile, a pagamento.
In auto però potrete fare solo un piccolissimo tratto, il resto del “tour” va obbligatoriamente fatto con i pullman del parco stesso. Se invece non avete l’auto, potete chiedere in hotel, ci sono molte escursioni di un giorno per visitare sia il parco sia le altre mete turistiche dell’isola.
Il tour in pullman, quello organizzato dal parco, è compreso nel biglietto d’ingresso e parte ogni pochi minuti dal parcheggio. Il mio consiglio, arrivare al mattino presto o nel “tardo” pomeriggio, ore in cui ci sono meno turisti e in cui l’ingresso è scontato.
I
l giro dura meno di un’ora e una voce registrata vi darà le informazioni principali (in spagnolo, inglese e tedesco) ma purtroppo non si può scendere dal pulman, che però sosta nelle zone più panoramiche e interessanti.
Vicino al parcheggio, ogni pochi minuti, un addetto da anche una dimostrazione pratica di come funzionano i geyser. Riempendo di acqua un foro nel terreno che raggiunge le zone calde sottostanti (i vulcani non sono estinti) dopo pochi secondi l’acqua immessa viene espulsa con uno spruzzo e del vapore.
Ok, non sono i geyser di Yellowstone ma se non ne avete mai visto uno è un buon modo per farvi un’idea del funzionamento.
Se raggiungete il parco da sud, alcuni km prima dell’ingresso troverete anche la possibilità di fare un giro con i cammelli, sempre (credo) all’interno del parco, ma noi non lo abbiamo fatto. Una volta credo che i cammelli venissero usati in agricoltura anche a Lanzarote, ora… mi sembrava una cosa “un pò troppo da turisti”, magari invece abbiamo perso la miglior attrazione dell’isola, però siamo andati con i cammelli nel Sahara credo che difficilmente potesse essere meglio.
Se avete tempo vi consiglio invece di visitare la Cueva de los Verdes, nel nord dell’isola. Un bel percorso sotterraneo, in grotte formate dalle eruzioni vulcaniche. Dura un’oretta circa e alla fine del percorso avrete anche una bella sorpresa. Ho verificato su internet e la maggior parte dei blog, stranamente, mantengono il segreto…. non sarò io a svelarvelo.
Sempre a nord dell’isola, potete visitare anche il Mirador del Rio, da cui si gode di una bella vista sull’oceano e sulla vicina isola “La Graciosa”. L’ingresso anche in questo caso è a pagamento, comunque un panorama molto simile lo potete ammirare dal parcheggio prima dell’ingresso. Noi non siamo entrati, quando siamo arrivati in zona c’erano molte nubi, per cui non abbiamo ritenuto “saggio” pagare l’ingresso ad un punto panoramico per vedere nuvole 🙂
A proposito l’isola della Graciosa è raggiungibile con un traghetto da Orzola, ci vuole poco tempo però ci sono molti turisti che la visitano, se pensate di andarci cercate di arrivare un pò presto. Devono esserci due spiagge molto carine, ma anche in questo caso, visto che a nord noi abbiamo trovato spesso nubi (quando si dice la fortuna) abbiamo preferito rimandare alla prossima volta.
Se avete tempo, fra le altre visite vi consiglio il Jardín de Cactus de Lanzarote, non richiede molto tempo ed è sulla strada verso la Cueva de los Verdes… non pensavo esistessero tanti tipi di cactus 🙂
Altre due deviazioni, se non volete passare tutto il tempo in spiaggia, sono le saline (nella zona sud) e il lago verde, a poca distanza. Il lago si può vedere solo dall’alto, ma credo sia una delle zone più fotografate di Lanzarote, assieme alle saline, quindi vale la pena passarci.
Prima di passare alle spiagge, un’ultima “attrazione”. Su varie guide, racconti di viaggio, depliant etc. abbiamo scoperto che, ogni domenica mattina, a Teguise c’è un mercato all’aperto di prodotti tipici.
Sicuramente è un mercato molto famoso, visitato da moltissimi turisti e ben organizzato con parecchi parcheggi a pagamento.
Il mercato, credo, era nato come mercato locale, ma ormai le bancarelle di prodotti locali sono poche, una ventina (!?!?) le altre centinaia sono ormai solo bancarelle per turisti, piene di magliette, scarpe e borse dei più famosi marchi di moda, anche se credo, che pochi di quei marchi siano al
100% originali.
Vale la pena andarci? Se passate da Teguise di domenica mattina e avete un pò di tempo a disposizione da buttare probabilmente sì, anche se non lo farei a discapito di altre mete. Teguise è comunque vicino alla spiaggia di Famara, quindi può essere una deviazione che vi porta via un paio d’ore, ma non aspettatevi nulla di particolare.
Ci sono sempre molte cose da fare e da vedere alle Canarie, però ammettiamolo, ci si va, o almeno noi ci andiamo, soprattutto per il mare.
Sull’isola ci sono moltissime spiagge, noi non le abbiamo viste tutte, per varie ragioni alla fine ne abbiamo fatte solo alcune.
La costa ovest dell’isola credo sia la più frastagliata, con poche spiagge che noi non abbiamo visitato anche perchè il tempo non era praticamente mai molto bello e le nuvole la facevano un pò da padrone.
L’unica che abbiamo visitato è stata la spiaggia di Famara, una volta ci siamo solo passati, perchè era nuvoloso, mentre una seconda volta, di ritorno dal mercato di Teguise, ci siamo fermati per gran parte del pomeriggio.
La Caleta de Famara è molto famosa fra gli amanti del surf, c’è anche la scuola per chi vuole provare. A dispetto del nome non è proprio piccola, anzi è abbastanza lunga e bella ondosa (altrimenti non ci sarebbero i surfisti). Non è attrezzata, come non lo sono la maggior parte delle altre spiagge, ma offre un bel panorama e vale sicuramente una visita.
Può essere interessante anche per chi ama “giocare” con le onde, anche se purtroppo, almeno quando siamo stati noi, ci sono parecchie alghe.
A proposito, se siete in zona, noi per pranzo siamo andati al “Bar Hamburgueseria Famara”, localino in paese, dove si mangia bene ad un prezzo molto ragionevole.
Se andate alla spiaggia fermatevi nella prima parte, lungo la strada principale (asfaltata) dove è un pò più balneabile. La zona “a destra” invece è più indicata per surfisti. E’ facilmente individuabile perchè vedrete molti camper, ma la strada per raggiungerla non è asfaltata e c’è qualche bella buca, fate attenzione.
A nord, oltre alle spiagge dell’isola della Graciosa, che però come vi ho detto non abbiamo visitato ci sono alcune altre spiagge interessanti.
La prima è la Playa de Orzola, vicina all’omonimo paese da cui partono i traghetti per la Graciosa. Per arrivarci c’è un pezzo di strada bianca ma non dissestata. La cosa complicata è trovare l’incrocio giusto per imboccarla (si trova ad inizio paese). Qui NON farete assolutamente il bagno, le onde sono molto alte e la corrente è forte. Ci vanno comunque i surfisti migliori, quindi se volete ammirarli può essere un buon punto per qualche fotografia.
Prima di arrivare a Orzola ci sono invece alcune spiagge nella zona del Caleton Blanco con acque molto basse, praticamente delle piscine, indicate anche per chi ha bambini molto piccoli.
Carine da passarci almeno una volta, ma, almeno per noi che avevamo l’albergo nella punta sud, un pò lontane.
Sulla costa est ci sono molte spiagge, quella di Arrietta non è male, anche se piccola e vicina al paese, ma soprattutto subito dietro c’è “El chiringuito”, baretto sulla spiaggia dove con pochi euro potete fare una buona mangiata di pesce. Noi non siamo stati in spiaggia, ma solo al ristorante di passaggio.
Nello stesso paesino, ma nella parte a nord, trovate anche il “bar El Pisquito”, dove si mangia, forse, ancora meglio.
Teneteli presenti come punti di ristoro nei vostri spostamenti.
Ammetto, abbiamo saltato tutte le altre spiagge della costa est, a prima vista troppo turistiche e vicine alle cittadine più grandi. Ne ho già parlato nell’articolo su Tenerife, personalmente credo che alle Canarie stiano costruendo un pò troppo, per cui non avevamo voglia di prendere l’auto per ritrovarci in mezzo a troppa gente e palazzi.
L’auto la prendevamo tutti i giorni, ma per andare sulla Costa del Papagajo, la punta a sud dell’isola. La zona è all’interno del Parco Naturale Los Ajaches e purtroppo gli ultimi 3 km non sono asfaltati.
Credo che chi vi noleggia l’auto vi odierà per come la riportate, almeno penso proprio che sia stato il nostro caso. Impolvererete l’auto ma ne vale la pena, sono varie spiagge molto belle e se è la zona più famosa un perchè c’è.
Prima di vedere le spiagge una piccola nota. L’ingresso al parco costa, mi sembra, 3 euro, ma considerando che poi non pagate il parcheggio non è un gran costo. Quello che vi consiglio è di tenere, se ci tornate più volte, tutti i biglietti di ingresso.
Non ho capito perchè ma uno degli ultimi giorni l’addetto ai pagamenti ci ha chiesto se avevamo altri biglietti, li ha ripresi (solo quelli in buone condizioni) e non ci ha fatto pagare…. non so e non voglio sapere il motivo
Tornando alle spiagge del Papagayo, la prima che incontrate lungo la strada è la “Playa Mujeres“, molto grande e difficilmente affollata.
E’ però la più vicina al resort fuori dal parco, quindi ci si arriva anche un pò di gente a piedi (tutte sono collegate da sentieri).
E’ anche la meno protetta dalla scogliera, quindi a volte il vento si fa sentire.
Altra spiaggia molto simile è Playa del Pozo. Fra le due c’è una spiaggia più piccola Caleton del Cobre, che è raggiungibile solo a piedi ed è un pò più riparata (noi non ci siamo stati).
Arrivando invece fino alla fine della strada sterrata troverete la Playa del Papagayo, la più turistica e fotografata, e la Playa de la Cera.
Entrambe sono molto carine e soprattutto quella del Papagayo è molto riparata nell’insenatura e anche i più piccoli possono fare il bagno senza problemi.
Sul promontorio, vicino al parcheggio ci sono anche gli unici due locali del parco, dove potete mangiare. Abbiamo provato entrambi e, soprattutto il pescato del giorno, è molto buono. I prezzi sono ragionevoli, ma sono comunque gli unici due locali nella zona più turistica di Lanzarote, per cui non sono sicuramente i due più a buon mercato.
Tutte le spiagge NON sono attrezzate e quelle viste fino ad ora sono tutte rivolte ad ovest… starci tutto il giorno, senza ombra, può diventare impegnativo. L’aria magari aiuta, comunque ricordatevi che siete all’altezza del confine sud del Marocco, anche se c’è l’aria il sole sulla pelle si fa sentire.
Un pò per caso, un pò per fortuna, un pò perchè dopo un pò di ore di spiaggia fermi nello stesso posto ci si annoia e quindi ci parte la voglia di esplorare, il primo giorno abbiamo scoperto le altre due spiagge del promontorio, che sono Playa del Congrio (vedi foto di copertina) e Playa puerto Muelas (dove comunque NON c’è il porto).
Entrambe sono sulla costa est e sono raggiungibili prendendo dalla strada l’ultimo bivio a sinistra prima del parcheggio del Papagayo, oppure dalle altre spiagge a piedi.
Queste due spiagge, come ho detto sono ad est, e pur prendendo comunque il sole tutto il giorno, stando a ridosso della scogliera, già da mezzogiorno si può trovare qualche zona d’ombra dove riposare un pò dal sole, motivo per cui, alla fine, dopo mezzogiorno ci spostavamo qui.
Sempre a sud, ma fuori dal parco ci sono altre due spiagge “famose”: Playa Blanca e Playa Dorada, per le quali però vale quanto detto sopra, non mi piacciono le spiagge circondate da troppi hotel e negozi.
Ho appena riletto tutto… forse in alcuni passaggi sono sembrato un pò critico, ma spero di non essere frainteso.
Le Canarie sono un bellissimo posto e almeno le due isole che abbiamo visitato ci sono piaciute, anche se sono forse un pò troppo urbanizzate, ma questo si può dire di moltissimi altri posti.
Hanno però il vantaggio di essere vicine e abbastanza economiche, con un buonissimo rapporto qualità/prezzo. Offrono anche un clima sempre favorevole e un bel mare.
Sono ventose? Sì, non lo si può nascondere, l’aria c’è praticamente sempre ma su molte spiagge di Lanzarote, in parte coperte dai promontori, non da fastidio più di tanto e anzi, quando non c’è, ne sentirete la mancanza.
Noi ci siamo stati verso fine maggio e, a differenza di quanto accaduto a Tenerife, siamo sempre riusciti a fare il bagno senza grandi problemi.
La temperatura dell’acqua non è mai caldissima, siamo sull’oceano e tutte le Canarie sono toccate da correnti fredde che provengono da sud, però dopo il primo impatto l’acqua era piacevole e permetteva di fare bagni anche abbastanza lunghi.
Come ho detto fino ad ora abbiamo visitato due delle isole dell’arcipelago e sicuramente, un pò alla volta, visiteremo anche le altre, la prima volta che ci tornerà voglia di un pò di mare e relax fuori stagione senza dover fare troppe ore di volo.
Piccola nota conclusiva… le ferie a fine primavera possono diventare “pericolose”, causa il tempo libero in spiaggia potreste sentirvi chiedere dal partner “dove andiamo in ferie quest’estate”?
A me è accaduto, e non nascondo che ho passato alcune ore in spiaggia a studiare voli per altre destinazioni… è uno “sporco lavoro” ma qualcuno lo deve pur fare, e poi lo ammetto, mi piace organizzare i viaggi, quindi ho rubato qualche ora alla lettura per dedicarmi alla prossima meta.
Non so come mai, forse è stato perchè eravamo su un’isola vulcanica ma alla fine fra le varie idee una ci sembrava particolarmente interessente e alla fine è diventata la meta del prossimo viaggio (che stiamo finendo di organizzare). Un’altra isola, altri vulcani e altre spiagge, anche se molto meno balneabili: l’Islanda.
Ma di questo parleremo più avanti, per ora una piccola notizia che ho scoperto, sapete qual’è una delle attività che si possono fare in Islanda? Si ok ce ne sono tante, ma una che è molto pubblicizzata ma a cui non avrei mai pensato…. snorkeling (o per chi preferisce immersioni) nella zona fra le due placche Americana ed Europea… e lì sì che l’acqua non deve avere una temperatura “piacevole”, ma tranquilli danno le mute 🙂