IHG 3000 punti bonus a soggiorno
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Spesso quando si è in viaggio il comportamento che teniamo non è quello normale di tutti i giorni, ci si sente più liberi, spensierati soprattutto se si è in vacanza.
Ciò non toglie che quando siete in un paese straniero, ma molte considerazioni valgono da noi, è consigliabile mantenere determinati comportamenti per evitare l’insorgere di eventuali problemi o attirare attenzioni indesiderate.
Come vedrete leggendo l’articolo sono 5 consigli semplici, forse anche banali per molti di voi, ma purtroppo dalla mia esperienza ho visto tante, per non dire troppe, persone non seguirli.
Nel mondo potete andare praticamente ovunque, ma tenete presente dove siete, rispettate le persone che vi circondano, le loro usanze, le credenze e il loro stile di vita.
In particolare usate un abbigliamento consono a dove andate/siete. In certi stati magari è meglio evitare minigonne o canotta e pantaloncini troppo corti. La stessa cosa vale anche se siete a Roma (o in qualsiasi altra città) e volete farvi un tour delle chiese. Non è un abbigliamento ben accetto, siete a casa loro, rispettateli.
Siamo italiani per cui, anche se in un periodi di crisi economica viviamo comunque in uno degli stati “ricchi” a livello mondiale.
Tenetelo in considerazione quando andate negli altri Paesi. Girare per strada con uno smartphone, un tablet o una macchina fotografica da 1000 e più euro in mano, non ovunque è consigliabile. In alcuni Stati equivale al reddito di un anno di lavoro, tenetelo a mente.
Stessa cosa vale per gioielli ed altri oggetti di marca. Teneteli in albergo o “esibiteli” solo quando sono necessari.
Il consiglio più semplice ma allo stesso modo il più difficile da mettere in pratica: mimetizzatevi fra la folla, cercate di avere il meno possibile l’aria da turisti.
Questo vi eviterà quanto meno di essere fermati o importunati da tutti quelli che vorranno vendervi qualche “ricordo” da portare a casa e non sarete subito “marchiati” come “il turista da spennare” o peggio “da scippare”.
La cosa non è semplice, provate anche solo ad andare nella prima città che trovate a 100 km da casa vostra e probabilmente verrete subito riconosciuti per turisti, perché andrete dove vanno i turisti (musei, chiese, etc.), parlerete con un accento o una lingua diverse, prima di entrare in un ristorante guarderete i menu e così via.
Alcune cose però si possono evitare, ad esempio non girate con una cartina/guida in mano, tenetela nello zaino ed estraetela solo quando vi serve. Anche la macchina fotografica (ti identifica subito come turista), quando non serve mettetela in uno zainetto/borsa, non tenetela in bella vista. Se dovete chiedere informazioni quando possibile fatelo ad agenti di polizia o entrate in un bar, bevete un caffe e chiedete al cameriere.
Informatevi su eventuali zone pericolose o da evitare.
Tutti gli alberghi offrono un qualche servizio di cassaforte/deposito valori che sia in camera o alla reception. Usatelo.
Non ha senso girare per città con tutti i contanti o tutte le carte di credito nel portafoglio, se vi scippano o se le perdete potreste avere seri problemi.
Purtroppo noi italiani abbiamo un grave problema: siamo abituati troppo bene con il cibo. Non per nulla ce lo invidiano/copiano in tutto il mondo.
Quando siamo all’estero questo spesso diventa un problema, o almeno un motivo di “malessere”. Non sapete quante persone conosco che tornate da un viaggio in uno stato estero (che sia la vicina Austria o la Nuova Zelanda) che come prima lamentela mettono: “la pasta/la pizza non era buona” oppure “il caffe espresso costava uno sproposito e non era buono”.
E’ purtroppo normale, lo fanno in modo diverso e non ha molto senso aspettarsi chissà che risultati. In fondo vale anche da noi, la “Fiorentina” spesso è fatta meglio in Toscana, la “cassata” a Napoli etc. Evitate quindi i cibi italiani e provate i cibi locali o rimanete sulla cucina internazionale. Una carne argentina cucinata in Argentina sarà spesso più buona che cucinata da noi.
La stessa cosa vale per il caffè americano, se lo bevete negli Stati Uniti (mica si chiama americano perché viene dalla Svezia) è migliore che se lo prendete a Bologna. Allo stesso modo il sake o il sushi saranno migliori in Giappone etc.
Quando siamo all’estero, tutti siamo tentati di comperare qualcosa. Se acquistare il classico ricordino non comporta grossi problemi (salvo eventuali merci protette o vietate in altri paesi) fate però attenzione a rispettare alcune regole.
La prima e più banale, valida per viaggi fuori dai paesi europei in cui prevista la libera circolazione delle merci, riguarda la dogana. Non potete importare tutto quello che volete, almeno non senza pagare. Se determinate merci sono proprio vietate, ma sono casi particolari, per tutte vale un limite di valore/quantità, oltre il quale dovete dichiarare l’acquisto alla dogana, e pagarvi le tasse di importazione.
Se non lo dichiarate e siete trovati in possesso di oggetti che superano il valore limite scatta il sequestro dei beni.
Spesso aggiungendo le tasse quello che al momento dell’acquisto sembrava un grande guadagno (grazie al cambio, a tassazioni estere più favorevoli o ad altri motivi) sarà diventato come minimo una piccola perdita. Per maggiori dettagli e tutte le informazioni aggiornate vi invito a cercare sul sito dell’agenzia delle dogane il documento “Carta doganale del Viaggiatore”.
A tale proposito è bene ricordare un’altra cosa, quando uscite dall’Italia, se con voi avete merci di un certo valore (la macchina fotografica per esempio) vale la pena dichiararle in dogana. Dovrete compilare un modulo indicando i dati del prodotto, perdete pochi minuti, ma vi eviterete, al rientro possibili problemi. In alternativa, se avete le fatture/scontrini fiscali che riportano il s/n del prodotto portate con voi una fotocopia.
Al momento del rientro in Italia, in caso di controlli, potrete così dimostrare che quel determinato bene era già vostro, non lo avete comperato all’estero, per cui non dovete pagare dazi.
Altre considerazioni da fare, soprattutto per quanto riguarda i prodotti di elettronica sono:
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