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Come probabilmente tutti sapete Alitalia sta attraversando un periodo di crisi. Ieri, in un comunicato stampa ufficiale è stato annunciato che il CdA ha approvato il piano industriale 2017-2021.
Il comunicato inizia con una parte introduttiva abbastanza generica…
- Riduzione dei costi per 1 miliardo di euro entro la fine del 2019
- Aumento dei ricavi del 30% entro la fine del 2019
- Ritorno all’utile entro la fine del 2019
- Flotta di breve e medio raggio ridotta di 20 aerei
- Nuova offerta competitiva per le rotte di breve e medio raggio
… e semplicistica. Infatti dire che ridurrai i costi è molto semplice, ma diventa più difficile farlo realmente. In ogni caso almeno la voce “costi” è relativamente sotto il controllo del CdA, quindi, ammesso che gli venga concesso è possibile che realmente i costi vengano ridotti.
Il che è tutto da dimostrare, se come credo, una buona parte dei costi che vogliono ridurre è legata al taglio del personale. Poche righe sotto infatti viene riportata una frase un pò “buttata lì” ma che credo sia fondamentale:
Il finanziamento del piano da parte degli azionisti è subordinato all’accordo con i sindacati sul nuovo Contratto Collettivo di Lavoro e sulle misure relative al personale previste nel piano di rilancio.
Comunque già il taglio di 20 aerei (e del personale relativo???) probabilmente aiuterà a ridurre i costi.
Più difficile e per questo credo molto più aleatorio il discorso legato ai ricavi e quindi all’utile. La prospettiva di un aumento del 30% dei ricavi credo sia più una speranza che una cosa pianificabile. Difficile dire come andranno i ricavi nei prossimi 2 anni, molto dipenderà dalla capacità di fare realmente offerte competitive e quindi incrementare gli utenti e di conseguenza i ricavi.
Ma il punto fondamentale è che devi riuscire a convincere le persone ad acquistare un biglietto sul tuo volo… e la cosa magari non sarà così semplice, soprattutto viste alcune idee proposte nel seguito del comunicato.
Il comunicato stesso prosegue poi indicando i 4 punti fondamentali su cui sarà basata la politica di rilancio dell’azienda. Vediamoli nel dettaglio.
Gli aerei narrow body per i collegamenti di breve e medio raggio voleranno di più e offriranno più posti. Verrà introdotto un nuovo servizio di acquisti a bordo insieme a tariffe più convenienti. Il tutto nell’ottica di incrementare i ricavi e ridurre significativamente i costi.
“Nei collegamenti di breve e medio raggio (voli nazionali ed europei) i passeggeri potranno personalizzare l’esperienza di viaggio”, ha sottolineato Cramer Ball. “Semplificheremo le tariffe e daremo ai nostri clienti l’opportunità di acquistare servizi extra (cosiddetti ‘ancillari’), come ad esempio la scelta del posto a bordo, il trasporto del bagaglio in stiva o la priorità di imbarco”, ha proseguito il manager. “Sui voli di durata pari o inferiore alle quattro ore, introdurremo il concetto del buy on board, un servizio di acquisti di cibo e bevande durante il volo che è da tempo prassi nel mondo delle compagnie low cost e che ora si sta diffondendo sempre più anche tra i vettori tradizionali. Offriremo ai nostri clienti un’ampia varietà di scelta fra cibi caldi e freddi, snack e bevande, proponendo un servizio all’insegna dell’italianità a prezzi concorrenziali”, ha detto Ball.
Lo avevo già “temuto” nel precedente articolo, sul breve raggio Alitalia ha deciso di fare concorrenza alle low cost. La cosa è logica e naturale, ma credo che sia l’approccio ad essere errato. Ok fare concorrenza alle low cost sul mercato europeo, ci sono e non si possono eliminare, ma secondo me non andrebbe fatto “sul loro” campo, andrebbe fatto offrendo servizi migliori.
Fare volare di più gli aerei in se non è detto che sia un grande vantaggio/guadagno, si torna al discorso iniziale, se tu non convinci le persone a salire su quell’aereo e quindi ad acquistare il biglietto, avere aerei che volano mezzi vuoti non credo sia vantaggiosissimo.
Non parliamo poi dell’ “introdurre poi servizi extra”… le tariffe light, che non includono il bagaglio in stiva esistono già e non mi sembra in questi anni abbiano salvato Alitalia.
Inoltre il discorso è diametralmente opposto a quanto detto poche righe sopra “semplificheremo le tariffe”… ma come dici che le semplifichi salvo poi dire che uno potrà acquistare servizi extra…. quindi devo vedere quanto costa il biglietto, quanto mi costa il bagaglio, quanto mi costa il sedile, quanto mi costa il cibo…. be non so ma secondo me una semplificazione sarebbe… il volo costa X… tutto incluso.
Il tutto finisce con l’idea di vendere il cibo a bordo, non più come ora. E’ si perchè visti gli ottimi e abbondanti pasti che attualmente vengono offerti sui voli di un paio d’ore sicuramente è uno dei costi che incide maggiormente sulla gestione Alitalia.
In ogni caso, le volte che ho volato con una low cost non mi ricordo di code infinite dei passeggeri che assalivano la hostess con il carrello dei panini. In fondo se un volo dura meno di 4 ore mica tutti devono per forza mangiare, in un giorno si fanno mediamente 3 pasti, e se punti su chi vuole/deve risparmiare il più possibile… be forse sa anche che gli costa meno portarsi un panino o un pacchetto di patatine prese al supermercato prima di salire sull’aereo.
Per fortuna almeno per ora, il lungo raggio non è stato toccato….
I collegamenti di lungo raggio, effettuati con aerei wide body, continueranno a essere basati su un modello full-service, mantenendo comunque grande attenzione sul fronte dei costi e dell’efficienza….
almeno formalmente, anche se attenzione ai costi può voler dire tutto e niente.
Le compagnie aeree low cost attualmente detengono il 47% della quota di mercato nel trasporto aereo italiano. E’ il dato più alto di penetrazione che si registra in Europa.
Sono già in corso negoziazioni con numerosi fornitori per rivedere i contratti e, conseguentemente, avvicinare i costi a livelli paragonabili a quelli dei concorrenti…..
L’unica domanda che mi sorge è perchè non ci abbiano pensato prima ad avvicinare i costi a quelli dei concorrenti, forse erano convinti che fosse meglio avere costi alti…. Che poi leggendo attentamente l’obiettivo è di “avvicinare i costi a livelli paragonabili”…. quindi “pensando male” si sarebbe portati a credere che attualmente non siano nemmeno, non dico uguali, ma nemmeno a paragonabili.
Lascio ogni valutazione a chi legge… non vorrei dire la mia rischiando una querela.
Entro il 2018 Alitalia riequilibrerà la sua flotta di breve e medio raggio (narrow body), riducendola di 20 aerei.
Crescerà al contempo l’utilizzo medio della flotta, aumentandone la produttività in particolare sulle tratte di breve e medio raggio.
Credo di aver già detto la mia idea nelle sezioni sopra
Alitalia prevede inoltre di incrementare il numero dei suoi voli dall’Italia verso le Americhe – uno dei mercati in cui la Compagnia prevede i migliori margini di crescita – e di consolidare la propria offerta su Milano Linate, in Sicilia e in Sardegna.
La Compagnia intende infine rivedere la propria posizione sulle rotte transatlantiche allo scopo di aumentare le frequenze dei collegamenti esistenti e aggiungere nuove destinazioni nelle Americhe.
Che Alitalia punti molto sulle Americhe mi sembra chiaro, lo ribadiscono all’inizio e alla fine. Il resto del mondo non esiste… l’oriente lasciamolo ad Ethiad o alle altre compagnie, tanto non ci sono italiani che vanno in Asia e ancor meno asiatici che vengono in Italia. Avete mai visto per caso qualche cinese/giapponese/coreano girare per le nostre città?
A pensare male viene il dubbio che sia solo per soddisfare la richiesta del buon “vecchio” Bobo Vieri che alcuni mesi fa aveva chiesto più voli per Miami (mi sembra fossero per questa città)
Anche qui però una cosa non la capisco… i voli per le Americhe partono tendenzialmente da Roma e da Milano MALPENSA…. ha senso consolidare l’offerta su Linate? Cioè fatemi capire, io sono un italiano/europeo che vuole andare nelle mitiche Americhe (tanto sognate e desiderate da Alitalia), prendo un volo interno Alitalia, arrivo a Linate, cambio aeroporto e volo nelle Americhe…. stessa cosa naturalmente se vivo nelle Americhe e voglio venire in Europa… sarà ma se già lo scalo mi “disturba” il cambio di aeroporto lo prendo in considerazione proprio in casi disperati, forse meglio puntare tutto su un unico hub a Milano.
Se invece la strategia è ancora quella di insistere sul Roma-Milano… non ho mai visto un bilancio dettagliato di Alitalia, ma non credo sia fra le tratte più redditizie.
Negli ultimi due anni, Alitalia ha investito 200 milioni di euro in nuove tecnologie, cruciali per incrementare l’efficienza e la produttività e generare ulteriori opportunità di ricavi.
“Investimenti che ora ci consentiranno di sviluppare nuove modalità e canali di vendita contribuendo così alla crescita dei nostri ricavi del 30% entro il 2019”, ha detto l’Amministratore Delegato. “I clienti che gestiscono i loro viaggi attraverso i device (tablet o smartphone) crescono sempre di più e il nostro obiettivo è rendere ancora più semplice l’interazione con i sistemi Alitalia”, ha aggiunto. “Circa il 20% dei nostri clienti prenota oggi il volo online; vogliamo raggiungere e superare la soglia del 50%. I nostri passeggeri potranno facilmente constatare come gli investimenti in tecnologia abbiano già cambiato il volto di Alitalia”, ha concluso Ball.
Non discuto sull’investimento, se dicono che sono 200 milioni ci credo. Che però l’investimento, almeno per ora sia stato “cruciale per incrementare l’efficienza” non lo so…. per il momento credo che come minimo non ha ancora dato i risultati attesi, altrimenti non ci sarebbe questo comunicato per rilanciare Alitalia.
Nelle nuove tecnologie credo rientri anche il portale web e il sistema di prenotazioni. Il sito web sicuramente non brilla… chi di voi non ha mai visto la bellissima pagina “….ops la tua pagina ha preso il volo…”?
Per quanto riguarda poi i sistemi di prenotazione, be ammetto che personalmente è un pò che non effettuo prenotazioni con Alitalia, ma leggendo un pò in giro sembra non sia migliorato molto, non parliamo poi della ricerca di voli premio. Sembra comunque che ci siano molte difficoltà, almeno nel caso di voli che includono anche le compagnie partner, in particolare ad esempio per trovare voli interni USA…. ma forse è perchè gli Stati Uniti d’America non rientrano nei mercati di interesse di Alitalia 🙂
Criticare è la cosa più semplice di questo mondo, sono il primo a dire che la cosa difficile è fare le cose e farle funzionare… siamo tutti bravissimi a dire “così non va”. Quanto scritto in questo articolo sono solo mie considerazioni personali, basate esclusivamente su quanto riportato in un comunicato stampa.
Credo (almeno spero) che il piano strategico reale sia più dettagliato e sicuramente preparato da persone più capaci del sottoscritto. I comunicati stampa, si sa, “lasciano il tempo che trovano”. In poche righe/pagine si è costretti a comunicare informazioni su un’azienda dandone il più possibile un’immagine positiva.
Ammetto che in questo periodo non sono fra i maggiori estimatori di Alitalia, per cui sicuramente il mio giudizio è falsato da un’immagine poco positiva che ho dell’azienda, e soprattutto, come già detto il mio giudizio è completamente insignificante… non ho visto il piano strategico reale e anche se me lo mostrassero in tutti i dettagli non mi ritengo in grado di giudicarlo.
A mia parziale discolpa potrei dire che però forse non sono l’unico, attualmente, a non ammirare Alitalia… se così fosse probabilmente la compagnia non sarebbe nella situazione in cui purtroppo si trova.
Spero sinceramente di sbagliare e che ciò mi venga dimostrato con i fatti da Alitalia uscendo, una volta per tutte, dalla crisi che con picchi più o meno evidenti ormai si protrae da troppo tempo.
Una cosa però non smetterò di ribadirla perchè ne sono convinto… Alitalia secondo me sta sbagliando su un concetto di base…. sempre e comunque tira in ballo, si paragona e a quanto sembra di capire dal comunicato attuale, tenterà di imitare le low cost…. mai una volta che dicano “facciamo come Quantas, Emirates, Singapore, Air France, Swiss…” o qualsiasi altra compagnia aerea sia regolarmente al vertice delle classifiche mondiali, salvo poi citare “l’eccellenza italiana”.
Eccellenza e low cost NON sono mai andate d’accordo, o meglio puoi avere una low cost eccellente… ma nell’ambito low cost. L’eccellenza si paga… se tu la vuoi offrire a prezzi bassi… o non offri l’eccellenza o fallisci avendo costi superiori ai guadagni.
Non è un concetto legato al mondo delle compagnie aeree, lo si può vedere ovunque…. la Ferrari non ha mai provato a fare concorrenza di prezzo con la Panda, il cellulare “top di gamma” non fa concorrenza di prezzo agli entry level… si fa pagare di più ma offre di più.
Per vedere come andrà a finire non ci rimane che attendere, anche perchè tutto il discorso, mio e di Alitalia è, allo stato attuale, teorico…. tutto credo si basa sulla frase che ho evidenziato all’inizio di questo articolo
Il finanziamento del piano da parte degli azionisti è subordinato all’accordo con i sindacati sul nuovo Contratto Collettivo di Lavoro e sulle misure relative al personale previste nel piano di rilancio.