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Prima di partire per un viaggio in Islanda, cercando informazioni, spesso si legge che l’Islanda è cara, anzi è MOLTO cara.
Dopo esserci stati per 15 giorni posso dirvi che l’Islanda non è certo un paese economico, ma non è neppure una meta così cara come a volte viene descritta.
I costi per un viaggio in Islanda, come vedremo, sono abbastanza alti, ma non più che in tanti altri Paesi del nord Europa, e spesso, paragonabile a quello di altre mete, da molti considerate “meno care”.
Prima di vedere i dettagli, alcune precisazioni. Noi siamo stati in Islanda per 15 giorni, tra fine luglio e inizio agosto, periodo che è fra i più cari. Se avete occasione di visitare l’isola fuori stagione, sicuramente i costi saranno molto più bassi, permettendovi quindi di ridurre sensibilmente le spese, anche di un 40/50%.
Allo stesso tempo abbiamo organizzato il viaggio circa un mese prima, probabilmente non il momento migliore per farlo. Luglio ed agosto sono altissima stagione e l’Islanda ha una offerta di alloggi, che pur crescendo di anno in anno, è piuttosto “limitata”. Prenotando “tardi” quindi si rischia di trovare solo gli alloggi più costosi, almeno in determinati luoghi.
Prima di andare oltre un’ultima precisazione, i costi indicati sono così come compaiono, in Euro, sul mio estratto conto, comprensivi quindi di commissioni di cambio applicate dalle carte di credito e con il tasso di cambio applicato dalle carte stesse. Possono quindi variare anche solo in base alla fluttuazione del cambio euro/corona islandese o alle commissioni applicate dalla vostra carta di credito.
Credo però che sia più semplice per tutti “ragionare” in euro e soprattutto, anche se falsate da commissioni o altro sono le cifre reali che sono poi state tolte dal mio conto corrente, quindi sono i costi reali che ho dovuto sostenere.
Personalmente, in due, abbiamo speso esattamente 6.346,33€. Posso darvi la cifra esatta perchè, per la prima volta in vita mia, in Islanda non ho mai utilizzato il contante, ma solo la carta di credito, per cui è stato molto semplice tenere traccia delle spese.
Abbiamo sempre pagato tutto e solo con la carta, senza nessun problema, compreso l’accesso all’unico bagno a pagamento che abbiamo trovato, poco più di 1€, ma il tornello per l’accesso aveva il lettore per la carta di credito!!!
Capiamoci, lo so che 6000€ non sono pochi, ma viaggiare ha dei costi, e alcune mete sono comunque, in media, più care di altre. Fine luglio/inzi di agosto, 15 giorni in due, credo ci siano molte mete anche in Italia che sono più cari di così.
La cifra che abbiamo speso è comunque per un viaggio in cui, anche se non si può definire di lusso, sicuramente non ci siamo fatti mancare nulla, e può essere ridotta, anche in alta stagione, con alcuni accorgimenti (o “rinunce”).
Per capire meglio come/dove, eventualmente, si può risparmiare sui costi ho preferito dividere le varie voci di spesa per tipologia.
Attenzione, i costi riportati NON comprendono parte dei “risparmi” ottenuti con i modi che vi ho indicato in vari articoli, fra cui questo, in particolare non ho “sottratto” i risparmi derivanti da cashback o notti “gratuite” accumulate o sconti amex, visto che sono sistemi che non tutti utilizzano. In tutto sono circa 500€ di “risparmio”, non sarà una cifra molto alta, ma in ogni caso preferisco averla a disposizione io, piuttosto che lasciarla ad altri.
Per raggiungere l’Islanda noi abbiamo optato per un volo diretto, operato da Icelandair, che ci è costato circa 900€ (in due). Il volo dura circa 4 ore, e non avevamo voglia di fare scali. Forse si possono trovare voli più economici, mettendo uno scalo o prenotando con un certo anticipo.
Sempre in “aeroporto” abbiamo speso 119€ per il parcheggio. Noi siamo partiti da Monaco, optando per il parcheggio dell’aeroporto, probabilmente usando i soliti parcheggi “esterni” si poteva risparmiare qualcosa, ma non avevamo voglia di cercare e il parcheggio dell’aeroporto è veramente comodo 🙂
Il noleggio auto in Islanda è sicuramente una voce di costo importante, soprattutto se paragonato a quanto costa noleggiare un’auto in altri luoghi.
Nel nostro caso, per una Dacia Duster noleggiata con Hertz, più assicurazione aggiuntiva per eventuali danni a vetri e carrozzeria abbiamo speso poco più di 1600€, ai quali vanno aggiunti circa 400€ di diesel.
Da notare comunque che abbiamo fatto quasi 5.000 km e che noi volevamo un SUV 4×4. Fra le cose che ci interessavano visitare alcune erano all’interno, raggiungibili solo con strade sterrate, per cui non avevamo scelta.
Se non vi interessano le mete interne o non avete il tempo per raggiungerle anche una normale berlina, che costa meno, può andare bene. Prima di decidere il tipo di auto però valutate bene le strade che dovrete percorrere, guidare in Islanda, può essere impegnativo.
Il diesel costa più o meno come in Italia, intorno a 1.6€ al litro, il noleggio purtroppo, come ho detto, è invece caro. Credo che in buona misura sia dovuto anche al fatto, che vista la tipologia di molte strade, la durata media di un’auto sia abbastanza bassa.
Anche in questo caso comunque, andando in un periodo diverso da luglio e agosto i costi scendono sensibilmente.
Prima di tutto una piccola premessa. Molte sistemazioni in Islanda offrono la possibilità di avere il bagno condiviso. Ci sono naturalmente gli ostelli, ma anche varie guest house e alcuni hotel che offrono questo tipo di sistemazione.
Scegliere il bagno condiviso (fate attenzione quando prenotate) fa scendere sensibilmente i costi, però… non fa per noi. Sarà forse ormai l’età o altro, ma se non sono proprio costretto è un’opzione che non prendo in considerazione.
In varie strutture comunque ci sono sia alloggi con bagno privato sia con bagno condiviso, quindi, se ad esempio siete una famiglia di 4 persone, potreste scegliere una stanza con bagno e una senza….
Per l’alloggio noi abbiamo speso in tutto poco più di 2.000€, che diviso 14 notti fa una media di 142€ a notte. Considerando che tranne in due casi avevamo sempre anche la colazione inclusa è una cifra tutto sommato “nella media”.
Certo ci sono luoghi nel mondo dove con poco più di 100€ puoi soggiornare in un 5 stelle, ma ce ne sono molti altri dove sei felicissimo di trovare un hotel a quella cifra.
Come ho detto all’inizio di questo articolo comunque noi ci siamo organizzati abbastanza tardi, e varie strutture erano ormai piene, immagino quelle più vantaggiose, prenotando per tempo probabilmente si possono trovare altre opzioni più economiche.
Una cosa però in effetti la devo ammettere sugli alloggi islandesi, se il costo medio a notte, preso singolarmente, può non essere “proibitivo” la qualità degli stessi è piuttosto bassa.
Non fraintendetemi, abbiamo sempre alloggiato in buone strutture, ma molto spesso un pò spartane e a volte con camere “piccole”. Non è un grave problema, per come avevamo organizzato noi il viaggio nella maggior parte dei casi si arrivava la sera, anche tardi, per ripartire al mattino, piuttosto presto, praticamente senza mai disfare le valigie.
Non ci interessava sicuramente avere la mega suite da 200mq, però in buona parte del mondo con 140€ a notte prendi sicuramente stanze di livello superiore.
Quindi sì, se volete una qualità medio/alta, il costo degli alloggi in Islanda può diventare impegnativo, se invece vi basta una stanza pulita, con un letto e un bagno e una colazione abbondante allora si rimane su costi ragionevoli.
Ho trovato una infinità di articoli in cui si dice che per mangiare in Islanda è necessario aprire un mutuo. I costi per il cibo sembravano essere improponibili, con commenti sui forum o sui blog in cui per una cena era impossibile scendere sotto ai 60/80€… a testa.
La cosa lo ammetto all’inizio mi aveva un pò “spaventato”. OK, se bisogna mangiare e i prezzi sono alti non è che voglio morire di fame, però, l’idea, prima di partire, di dover spendere sui 130/200€ a pasto non era molto allettante.
A conti fatti, dopo il nostro ritorno, per tutti i pasti, pranzi e cene e le due colazioni non comprese negli alloggi abbiamo speso circa 1.000€ che per 15 giorni fanno una media di 67€ (qualcosa meno) al giorno … in due.
E’ vero non sempre a pranzo siamo andati al ristorante, in alcuni casi ci siamo “accontentati” di prendere al supermercato il necessario per farci dei panini o altri prodotti già pronti, però le cifre, come potete vedere sono molto diverse da quelle che spesso si trovano in giro.
Ve lo assicuro, non abbiamo saltato pasti e non abbiamo neppure fatto dieta. Abbiamo semplicemente cercato di limitare le “spese” superflue.
Un esempio potrebbe essere il ristorante a Hofn (uno dei pochi nella cittadina). In due, prendendo il pesce del giorno e l’agnello abbiamo speso meno di 60€, se, come gli italiani del tavolo vicino avessimo preso l’aragosta avremmo speso più di 50€ … a testa.
Ok, forse Hofn è la patria delle aragoste, non lo so, però come prima cosa tenete presente che quelle che vengono indicate sui menù come aragosta in realtà per noi sono “aragostine”, poi comunque l’aragosta di per se è un piatto caro in tutto il mondo….. ordinarlo in un Paese che sicuramente non è economico non so se sia proprio un colpo di genio.
Discorso simile si può fare per alcuni tipi di bevande. Andare in Islanda, come del resto in tutti i Paesi del Nord Europa, ma non solo, e ordinare una bottiglia di vino, magari italiano, è tendenzialmente da “sadici”, o quanto meno non lamentatevi se il conto sarà poi salato.
Per le birre invece, anche se molti si lamentano che sono care, va fatta una precisazione. In Islanda hanno due “tipi” di birra. La birra “light”, con un contenuto di alcool uguale o inferiore a 2.5 (mi sembra) e le altre. La birra light è l’unica che troverete al supermercato, per le altre dovete eventualmente andare allo spaccio statale di alcolici.
La birra light la trovate anche in tutti i bar/ristoranti, molto spesso alla spina, o a volte in bottiglia. Di solito, alla spina, è “media”, ma non come in Italia che è da 0.4, in Islanda è da 0.5 e costa tra i 4€ e i 5€, come le altre bibite”medie”.
La birra “normale” invece è praticamente sempre in bottiglia e il costo supera spesso gli 8€. E’ cara, lo ammetto, ma anche da noi, spesso le birre in bottiglia non sono regalate e comunque la “light” è buonissima 🙂
Tenete comunque presente che in tutti i ristoranti vi viene portata, e se non la portano basta chiederlo, una brocca di acqua, acqua che è buonissima, per cui non serve che vi ordiniate la bottiglia di minerale. Inoltre, come accade in molti altri stati, non esiste il concetto di “coperto”, il servizio è incluso nel costo del piatto che scegliete, non è come da noi… piatto + 1/2/3 € di coperto.
Infine, prima di ordinare, ricordatevi che, come in molti altri paesi, in Islanda un piatto è più che sufficiente. Sono sempre molto abbondanti e con vari contorni, difficilmente avrete ancora fame dopo.
Se proprio siete fra quelli che mangiano molto, o che vogliono provare vari piatti, prima di ordinare controllate anche se c’è l’opzione “menù”. Viene proposto spesso e comprende zuppa, piatto di carne o pesce, dolce e caffè.
Ha anche un prezzo molto più vantaggioso dei singoli piatti e le dosi sono di solito abbondanti come se prendeste il singolo piatto: Con un menù (ordinato da una persona e “condiviso”) più un singolo piatto (ordinato dall’altra persona) mangerete in due… forse anche troppo.
Noi abbiamo fatto questa scelta ad esempio al ristorante Husid di Isafjordur. Menù “completo” comprendente zuppa di pesce (quantità difficilmente mangiabile in uno solo), piatto di pesce del giorno, fetta di torna (anche questa troppo grande per una persona) e caffè più piatto di agnello, dividendoci la zuppa e il dolce, più un paio di birre light abbiamo speso in tutto meno di 60€ e poi abbiamo dovuto fare due passi per cercare di smaltire tutto quello che avevamo mangiato 🙂
I costi per i pasti possono comunque essere sensibilmente ridotti se scegliete di alloggiare nelle guest house che mettono a disposizione la cucina, ce ne sono molte, e prepararvi la cena facendo la spesa al supermercato, dove i costi sono poco più alti che in Italia, vi farà sicuramente risparmiare.
In alternativa, anche una buona pizza, disponibile presso vari ristoranti può essere un modo per risparmiare o variare il menù quando sarete stufi di pesce o agnello.
L’ho ripetuto per tutto l’articolo, l’Islanda non è cara come alcuni dicono, però non è neppure regalata, non mi sembra il posto ideale dove lanciarsi in uno shopping sfrenato, per cui noi abbiamo limitato le spese non strettamente necessarie al minimo.
In totale, compreso l’entrata in due piscine terminali abbiamo speso circa 200€, per “ricordini” vari, una memory card (quella del cell ha deciso di dare problemi proprio in viaggio) e poco altro. Sono comunque spese che se nel nostro caso non hanno minimamente inciso posso diventare una voce anche importante di costo, un bel maglione “tipico” supera senza problemi i 300€, poi però voglio vedervi ad indossarlo con il clima Italiano 🙂
Come ho detto più volte l’Islanda non è una meta economica, in Messico o nel sud est asiatico o in altre destinazioni, si può spendere molto meno per 15 giorni, oppure fare una vacanza molto più lunga con lo stesso importo.
E’ comunque un viaggio che sicuramente vale la pena fare e per cui quindi qualche “sforzo” per risparmiare i soldi necessari sarà ben ripagato, così come, eventualmente, qualche rinuncia di comfort durante il viaggio per limitare i costi.
Quello che mi sento di sconsigliarvi è di tagliare i costi riducendo i giorni di viaggio. L’Islanda è un’isola molto grande e ci sono moltissimi posti che vale la pena visitare. E’ vero, alcuni che noi abbiamo visto forse possono essere esclusi, ma in altri in cui siamo stati forse vale la pena avere più tempo a disposizione.
Soprattutto quindi se non pensate di ritornarci un viaggio di 15 giorni credo sia sufficiente, ma anche il minimo, per permettervi di apprezzare tutto ciò che l’isola può offrire.
Tenete inoltre presente un’altra cosa molto importante, i costi che vi ho indicato sono per il periodo estivo, di altissima stagione, sono quindi costi alti ma che purtroppo non vi permetteranno di vedere uno degli spettacoli maggiori che l’Islanda può offrire, cioè l’aurora boreale.
Per vedere anche l’aurora boreale è necessario che ci siano ore di buio (pochissime o praticamente zero in estate), diciamo da settembre a maggio, che sono anche mesi meno costosi 🙂