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Nella nostra vita ormai internet ha un ruolo fondamentale. Che ci piaccia o no siamo sempre più “connessi ad internet”, perchè dobbiamo (per lavoro) o perchè ci piace ormai molti di noi “vanno in crisi” se “la connessione non funziona”.
Non voglio fare della filosofia sui vantaggi e gli svantaggi di uno stile di vita simile, sicuramente internet ha portato grandi vantaggi e qualche bel problema.
Solo per rimanere in tema di viaggi, la possibilità di cercarsi su internet informazioni e costi su qualsiasi meta e poter prenotare “on line” tutto ciò che serve, fino a non tantissimi anni fa era impensabile, e sicuramente ha portato dei vantaggi a molte persone…. non ditelo alle agenzie di viaggio però 🙂
Dall’altra parte stanno iniziando a prendere piede periodi di vacanza “no internet”… nei quali si cerca di staccarsi completamente da internet per “disintossicarsi”, un pò come si fa quando ci si regala un fine settimana in un centro benessere per ritemprare il fisico.
La “connessione ad internet” è comunque importante per tutti, soprattutto per chi è spesso in viaggio, che sia di lavoro o di piacere.
Poter vedere le mail dell’ufficio anche se siete a 10.000 km, mandare un messaggio e qualche foto ad un amico o ancor meglio sui social per far invidia a tutti i conoscenti è una cosa che ormai molti di noi danno per scontato.
I servizi e gli usi possibili sono praticamente infiniti, basta avere un pò di fantasia. Prima vi ho parlato di email e social, ma non va dimenticata ad esempio l’utilità dei servizi di storage online di cui vi avevo parlato già alcuni anni fa.
Tempo permettendo prossimamente vi parlerò di alcuni servizi che si possono già ora implementare a casa propria (o in ufficio) che hanno costi relativamente bassi e che, sfruttando appunto internet, vi possono essere molto comodi anche quando non siete in casa, che sia perchè siete in viaggio o perchè semplicemente siete andati a fare la spesa.
Naturalmente non parlo dei classici “social”, portali di prenotazione o forum, ma come vedrete sono altre cose, a cui magari fino ad ora non avevate neppure pensato o non credevate fossero possibili.
Per ora però in questo articolo introduttivo mi preme approfondire alcuni aspetti tecnici legati ad internet e al suo funzionamento. Non voglio farvi un trattato di networking e informatica, non so quanti e quali conoscenze abbiate in materia, cercherò quindi di essere il più “semplice” possibile cercando per quanto possibile di non usare una terminologia troppo tecnica. Chi invece ha già una buona base spero mi perdonerà se perdo un pò di tempo a spiegare alcuni concetti base.
So che ci sono molte cose (direi la maggior parte) al giorno d’oggi che usiamo e di cui non abbiamo la più pallida idea di come funzionano, ma credo però che avere un’idea di come funziona internet possa essere utile, soprattutto se volete capire come sfruttarlo al meglio.
Magari poi non metterete in pratica tutte le soluzioni che vi proporrò, però allo stesso tempo avere qualche concetto base potrà esservi utile, quanto meno la prossima volta che dovrete comperare un pc, un cellulare, sottoscrivere un contratto telefonico o parlerete con il vostro “tecnico informatico” di fiducia.
Vi ho appena detto che non userò termini tecnici, ma alcuni per forza li devo usare, altrimenti non se ne esce. Per comodità ve li riporto tutti qui, un mini glossario per capire, nei prossimi articoli, di cosa si sta parlando.
Accessibile in remoto: la possibilità che un utente ha di accedere ad un qualche tipo di dato/servizio attraverso una rete informatica, che si chiami internet o meno non ha importanza. Dato o servizio che è fisicamente in un posto diverso da quello dove sta l’utente, può essere a pochi metri come agli antipodi.
Cloud: è un termine che va molto di moda. E’ allo stesso tempo un termine molto nebuloso, spiegarlo fino in fondo è molto complicato… diciamo che per noi può andare bene la definizione “un qualcosa che sta da qualche parte su internet”
Domestico: nel senso che lo potete tenere in casa (ma anche in ufficio), diciamo che più che domestico dovrei dire personale. E’ un qualcosa di vostro che vi gestite voi in tutti gli aspetti. Un qualcosa comunque che può andare bene per casa o un piccolo ufficio, con costi bassi e facile da gestire, non è una soluzione che può andar bene per gestire una compagnia aerea (tanto per rimanere in tema viaggi)
Firewall: è un oggetto fondamentale. In azienda spesso è uno scatolotto dedicato che fa solo quello, mentre in casa è praticamente sempre una funzionalità (programma) integrata nel vostro router. In parole semplici è un “muro” che divide la vostra rete di casa dall’esterno. Come tutti i muri blocca il passaggio delle cose (in questo caso i dati/programmi) e come tutti i muri ha delle porte per permettere il passaggio delle cose che si vogliono far entrare/uscire.
La configurazione può essere molto personalizzata, ma diciamo che le impostazioni di base, di solito sono semplici. Tutto ciò che dall’esterno (internet) cerca di entrare viene bloccato se non l’ho chiesto io. Tutto ciò che esce da casa mia lo lascio uscire, do per scontato che sono io che voglio che esca.
Rete LAN (local area network): ossia la vostra rete locale, che sia di casa o dell’ufficio non importa, diciamo che comprende tutti gli apparati (pc, tv, console di gioco etc) collegati (tramite cavo o wifi) ad internet
Rete WAN (wide area network): non ci importa la definizione corretta, diciamo tutto ciò che non è sulla vostra LAN, consideratela un sinonimo di internet. Naturalmente non è la definizione corretta, datela ad un esame di networking e vi mandano a casa, ma va bene per lo scopo di questo articolo, come tutte le altre date qui è una semplificazione.
Router/Modem: concettualmente sono apparati diversi, ma spesso sono uniti in un unico scatolotto…. per farla breve quell’apparecchio (che sicuramente da qualche parte avete in casa e in ufficio) che collega la vostra LAN ad internet.
Storage: è un termine che userò spesso, intendo in generale un qualche tipo di “memoria fisica” sulla quale potete salvare i vostri dati. Ce ne sono di vario tipo, può essere il disco fisso del vostro pc, un disco esterno, una chiavetta usb e via via altre opzioni più specifiche. Per tutto cià che riguarda gli storage vi rimando all’articolo relativo all’archiviazione dei documenti
Un aspetto fondamentale da tenere presente è la velocità della connessione di rete. E’ quello che influenza il tempo che voi ci mettete a copiare/vedere/trasferire un file. Come è logico aspettarsi, date le dimensioni del file X più la velocità è alta meno impiegherete per riceverlo, allo stesso tempo a velocità costante più il file è grande più ci vorrà per “scaricarlo”.
E’ per questo motivo che scaricare un filmato di qualche GB richiede più tempo che scaricare una foto di qualche MB o un file di testo di pochi KB.
La velocità sulla rete LAN di solito ormai non è un problema, a meno che non abbiate pc molto vecchi, vi do per buono che la connessione è a 1Gb se fatta con il cavo. Se invece sono connessioni wifi possono essere velocità anche minori. Ma qui è un discorso che non ci riguarda, eventualmente cercate su internet la velocità del wifi tenendo presente che ce ne sono di diversi tipi.
La velocità della connessione internet è invece sempre stato il vero limite, soprattutto in ambito domestico, ma non solo. Purtroppo ancora oggi, in Italia, molti sono raggiunti solo da linee ADSL che hanno una velocità massima teorica di 20Mb, anche se si stanno diffondendo le connessioni fibra che possono arrivare fino a 1Gb.
Attenzione i contratti parlano sempre di “velocità fino a x”…. non so quanti con l’ADSL hanno 20Mb pieni o 200Mb con la fibra di solito sono meno, spesso purtroppo molto meno.
Prima di proseguire permettetemi un piccolo “sfogo personale”… poche righe sopra ho parlato di contratti. Sicuramente sapete che la connessione internet è un servizio che si paga, e in buona parte il costo è dato dalla velocità della connessione che vi viene fornita. Una connessione può essere più o meno veloce per molti fattori, ma uno di quelli fondamentali è il servizio che avete acquistato e che pagate.
DOVETE sapere qual’è il vostro contratto e cosa prevede almeno per quanto riguarda la velocità prevista. Non sapete quante volte parlando con amici o clienti mi chiedono un consiglio perchè “deve esserci un qualche problema, internet va piano”. Se “internet va piano” al giorno d’oggi può essere un problema non lo escludo, ma la frase in se non significa molto.
Significa poco anche la frase “ho fatto i test di velocità e internet mi va solo a 18 Mb”…. non sapete quante volte me lo sono sentito dire e la mia domanda a quel punto è sempre la stessa “che velocità hai da contratto?” a cui segue la risposta che nel 97% dei casi è “non lo so”.
Capite anche voi che manca un parametro di paragone? E’ un pò come se fermate qualcuno per strada e gli dite “ho un problema alla macchina, va solo a 100km/h”… se avete una vecchia Renault R4 vi conviene andare anche più piano (ammesso che arrivi a quella velocità) se ci tenete alla vita, se avete una Lamborghini magari meglio andare da un meccanico.
Internet è la stessa cosa, dipende molto da cosa pagate. I 18Mb dell’esempio possono essere molto buoni per un ADSL che da contratto prevede i 20Mb, ottimi per una che prevede i 7Mb (dovreste andare a massimo 7, ne avete 18, ha sbagliato il vostro operatore, state zitti e non dite nulla)… diventa una velocità preoccupante se pagate per una 100Mb o una Gb.
Detto questo torniamo alla nostra velocità di connessione. Scusate, ma qui il discorso si complica un pò. Però è necessario avere le idee ben chiare, per capire se poi ha senso implementare le soluzioni e i servizi di cui parleremo nei prossimi articoli.
Prima di tutto vorrei farvi notare una cosa, quando parlavo di dimensioni dei file ho scritto MB o GB (notate la B maiuscola) che sono le sigle di Mega Byte o Giga Byte. Quando ho parlato di velocità di connessione ho scritto Mb o Gb (b minuscola) che sono le sigle di Megabit o Gigabit.
In realtà essendo una velocità, per essere proprio preciso, avrei dovuto scrivere Gb/s cioè Gigabit al secondo… ma sono sempre espresse in secondi quindi l’ho saltato.
La cosa che volevo sottolineare è il fatto che le dimensioni del file si misurano in Byte (o multipli) le velocità in bit (o multipli)…. la differenza è un fattore 8… ci vogliono infatti 8 bit per fare un byte. Quindi per scaricare un file teorico di 1MB alla velocità di 1Mb/s ci vogliono …… 1 secondo… no 8 secondi… no in realtà va fatto l’integrale della radice cubica della dimensione dello storage moltiplicato per il giorno dell’anno.
Lo so siete tutti bravissimi e avrete capito che la risposta esatta è 8 secondi.
Può sembrare forse una precisazione superflua, ma spesso questo “piccolo” fattore 8 è quello che complica la vita a molti e non capiscono perchè ci mettono così tanto per scaricare un file che dai loro calcoli dovrebbe metterci molto meno. Naturalmente 1 secondo o 8 poco importa di solito, se però sono 1 minuto o 8 già diventa più “scocciante” se poi sono 10 minuti o 80 minuti….
Sulle connessioni ADSL non mi soffermo più di tanto, sono purtroppo “lente” e renderanno poco utilizzabili i servizi di cui parleremo in futuro.
Se avete una connessione fibra invece le cose migliorano sicuramente, ma anche qui, dipende da che tipo di fibra avete.
Per ora la maggior parte delle connessioni fibra sono FTTC o Fibra/misto rame. Connessioni in cui c’è un cavo in fibra ottica che arriva fino ad un qualche apparato del vostro fornitore, posto in strada. Poi da lì fino a casa/ufficio c’è ancora il vecchio cavo telefonico. Non sono brutte soluzioni e in base al vostro contratto potrete arrivare fino a 200Mb, dieci volte più di una connessione ADSL non vi potete certo lamentare.
Un pò alla volta stanno finalmente prendendo piede anche le connessioni FTTH cioè connessioni nelle quali il cavo fibra vi arriva fino al vostro bel router in casa. Qui il discorso cambia e non poco, perchè potete arrivare fino a 1Gb …. 5 volte di più della FTTC….50 volte più della ADSL non è poco!!! Se voi impiegate 1 minuto per scaricare un file, il vostro amico con ADSL che scarica lo stesso file ne impiega 50!!!!
Velocità di Download: quelle che ho indicato fino ad ora sono sempre velocità di download. Ossia la velocità a cui un file da internet viene scaricato sul vostro pc.
Se però voi inviate un file su internet (su un server su internet), ad esempio perchè volete salvare le vostre foto su un cloud, o se inviate una mail che ha un allegato voi fate un upload (che ha una sua velocità).
In realtà voi fate continuamente upload di dati ma di solito sono di dimensioni talmente piccole che la velocità è insignificante, vi faccio un esempio.
Quando voi sul vostro browser preferito volete visitare il mio sito scrivete www.frequentflyeritalia.com e date invio (o lo scegliete nei preferiti perchè siete bravi e lo avete salvato lì). In quel momento voi mandate dei dati su internet, cioè la richiesta di avere quel sito… sono pochi byte che riuscite ad inviare qualsiasi velocità abbiate. Il grosso del traffico verrà invece fatto in download (per questo serve che sia più veloce) infatti dovrete scaricare tutta la pagina che contiene più testo della semplice scritta www.frequentflyeritalia.com oltre ad immagini ed altro.
Velocità di upload: tranne casi specifici è sempre più bassa e spesso molto più bassa di quella di download, proprio perchè nella maggior parte nell’uso normale sono di più i dati che scaricate di quelli che caricate. Per capirci la FTTH con download a 1Gb è di solito limitata a 100Mb o 200Mb in upload, non sono pochi, ma sono sempre 1/10 o 1/5 della velocità di download.
Tutto ciò per dirvi che, se voi siete a casa, con il vostro pc collegato ad internet, nell’uso “normale” (tranne backup o salvataggi vari in cloud) la cosa che vi interessa è la velocità di download della vostra connessione… la maggior quantità di dati sarà da internet verso la vostra LAN e il vostro pc di casa.
Il discorso è diverso se volete implementare servizi a casa vostra e accederci da internet. In questo caso infatti dovete ragionare come se casa vostra “fosse internet”.
Quindi se voi siete, ad esempio, in viaggio in Messico e volete vedere le foto fatte in Islanda, foto che sono a casa vi troverete nella seguente situazione:
Se invece, sempre dallo stesso hotel volete salvare le foto sullo storage di casa… allora i limiti saranno la velocità di upload della rete dell’albergo e di download della rete di casa.
In pratica, se voi avete un file in X e lo volete spostare in Y i parametri da considerare sono la velocità di upload (invio) da X a Y e di download (ricezione) da Y a X, la minore delle due “vince”.
Prometto, questa è l’ultima parte ostica, ma è importante capire le basi degli indirizzi IP perchè a volte potrebbe essere necessario, da parte vostra, impostare qualche indirizzo manualmente in qualche apparato.
Una persona normale, di solito, ragiona a “parole”, che sono memorizzabili più facilmente dei numeri. Do per buono che il 99% di voi non ha la più pallida idea di quale sia il numero di telefono del proprio compagno/a lo avete salvato in rubrica con il nome dell’interessato/a.
I computer invece, anche quelli più “intelligenti”, sono fondamentalmente stupidissimi, ragionano solo in termini di 0 e 1. Sono però bravissimi a capire i numeri, motivo per cui internet, come tutta l’informatica è basata su numeri.
Ci sono tantissimi numeri ma quello che a noi qui interessa capire brevemente è il concetto di indirizzi IP, cosa sono e a cosa servono.
L’indirizzo IP (in inglese Internet Protocol address) è fondamentalmente un numero che individua un determinato apparato su internet ed è quello che viene usato dai computer per collegarsi.
Per rimanere nel tema della rubrica… se voi volete telefonare a Mario cercate nella vostra rubrica telefonica quel nome, premete chiama e il telefono comporrà un numero che identifica il telefono di Mario.
Internet è la stessa cosa. Se voi volete visitare il sito www.frequentflyeritalia.com lo digitate sul browser (la rubrica del telefono), date invio (chiama) e il computer (telefono) cercherà il numero corrispondete al sito (telefono) www.frequentflyeritalia.com.
Tranquilli non dovete essere voi a inserire i numeri in “rubrica”, su internet c’è qualcuno che lo fa per voi…. si chiama servizio DNS ed è proprio il servizio che ha come scopo cercare la corrispondenza fra il nome da voi inserito e il numero, diciamo un enorme elenco telefonico?
Come avete sicuramente intuito, perchè il tutto funzioni correttamente i numeri devono essere univoci… se Mario ha lo stesso numero di tel di Andrea diventa un “casino” una volta risponde uno e una volta l’altro… non va tanto bene… se siete tre amici magari non c’è problema, ma se lo stesso numero ce l’ha la moglie (o il marito) e l’amante possono succedere casini non da poco.
Tornando seri… il sistema funziona, non vi preoccupate. Ci sono degli standard che permettono che il tutto funzioni e voi potrete tranquillamente continuare a digitare www.frequentflyeritalia.com senza correre il rischio di finire chissà dove.
Un indirizzo ip abbiamo detto è formato da numeri, in particolare è formato da 4 gruppi di 3 cifre, gruppi che quando vengono scritti di solito sono separati da un punto. Ogni terna di numeri inoltre deve essere compresa fra 0 e 254.
Per capirci l’IP 216.58.206.67 è l’IP pubblico (in realtà uno dei tanti) di www.google.it
Ho appena detto IP PUBBLICO, nel senso che è un indirizzo IP accessibile pubblicamente, che tutto il mondo conosce e che è assegnato a qualcuno (google in questo caso). Gli ip pubblici sono gestiti dai provider internet o da altri fornitori di servizi e voi non potrete mai farci nulla (non vi interessa) tanto meno modificarli.
Ci sono poi gli IP Privati. Sono gruppi di indirizzi che per convenzione vengono usati solo “internamente”, sulla rete locale. Non sono direttamente accessibili dall’esterno e servono per far comunicare gli apparati locali fra di loro.
Questi indirizzi privati sono sempre uguali, usati su tutte le reti locali, tanto non “danno fastidio” ad internet.
Un pò come negli uffici, di solito c’è un numero di telefono (centralino?), che deve essere unico altrimenti non vi possono chiamare da fuori, mentre all’interno ci sono i numero “interni”.
Se voi avete l’interno “5” non è che siete l’unico in tutto il mondo che ha quell’interno. Se poi voi chiamate l’interno 6 risponde il vostro collega, non tutti quelli che nel mondo hanno l’interno numero 6.
Se lato telefonia la divisione interno/esterno è data dal centralino, per quanto riguarda le reti la divisione è data dal router.
Tutto ciò che sta all’interno del router è sulla rete LAN e usa indirizzi IP privati, ciò che è all’esterno sta su internet e usa IP pubblici.
Questo è il motivo per cui il router ha di solito almeno 2 cavi… uno di connessione locale, uno di connessione verso il resto del mondo.
Naturalmente anche su LAN valgono le regole degli indirizzi ip, devono essere univoci, formati da 4 gruppi di 3 numeri.
Convenzionalmente sono state designate alcune classi per indirizzi privati, quella con cui di solito avrete a che fare è la classe
192.168.1.x dove x è un numero compreso tra 1 e 254.
Attenzione, di solito 192.168.1.1 o 192.168.1.254 è l’ip (interno) del router.
A un qualsiasi apparato sulla rete locale potrete assegnare un qualsiasi numero a vostro piacimento, sempre che non sia già usato da un’altra.
Ammettetelo, vi siete un pò persi (spero di no) o comunque state pensando che voi non avete mai fatto una cosa simile. Voi semplicemente collegate il pc o il telefono alla vostra rete di casa e quello funziona, non avete mai dovuto impostare un indirizzi IP, giusto?
Si è vero, fare tutto manualmente può essere scomodo. Anzi è scomodissimo, per vari motivi. Uno perchè dovreste aver capito la parte sopra, anche se l’avete capita perfettamente dovreste poi fare un sacco di lavoro a mano stando per di più attenti a non fare errori a scrivere i numeri e a non dare due numeri uguali a due apparati diversi.
Se è scomodo a casa, dove magari avete 5/10 apparati, pensate cosa può essere in una azienda con magari centinaia di computer, stampanti, server etc.
Per fortuna ci sono dei programmi che fanno il lavoro per voi. Sono dei servizi, che si chiamano DHCP presenti su tutti i router (ma non solo). Il funzionamento è semplice il servizio DHCP ha a disposizione (qualcuno lo ha configurato) un certo numero di indirizzi IP… una periferica si collega alla rete e come prima cosa chiede in giro se c’è un servizio DHCP che gentilmente fornisce un numero libero.
Il servizio DHCP che è gentile o almeno fa il suo lavoro risponde dando il primo numero libero, ricordandosi che lo ha assegnato, così alla prossima richiesta sa che deve dare quello successivo e dicendo per quanto sarà valido quel numero…. scaduto il tempo dovrà essere fatta una nuova richiesta.
A complicare un pò le cose ci sono altri due concetti, quelli appunto di ip statico e ip dinamico (gli informatici sono bravissimi a fare cose semplici in modo complicato e a renderle incomprensibili a tutto il resto del mondo).
Il concetto in se è semplice. Un ip statico NON cambia è sempre uguale. Quindi se ad una periferica viene assegnato un IP statico avrà sempre e solo quello.
Un IP dinamico invece cambia (o può cambiare), di solito al riavvio della periferica.
Molto spesso i pc “locali” hanno ip dinamici, voi sulla vostra rete di casa non lo avete mai impostato, ve lo da il DHCP. Quando riavviate, o quando l’indirizzo è scaduto, il DHCP ve ne da uno…. può essere lo stesso ma può essere diverso.
Internet è invece basato su IP statici. Devo sapere l’IP del server di google, non può continuare a cambiare altrimenti non riesco a chiamarlo.
C’è però un’eccezione (non è la sola, ma è la sola che ci interessa) su internet, che usa ip dinamici: siete voi.
O meglio sono la maggior parte degli utenti privati e anche molte connessioni professionali: il vostro provider internet vi assegna (al vostro router) un ip dinamico, tendenzialmente ogni volta che riavviate il router, ma anche in altre situazioni. Questo a meno che non abbiate in contratto (e paghiate) uno o più IP pubblici statici.
Il concetto ip statico/dinamico come ho detto è semplice ma MOLTO importante.
Per collegarsi ad un servizio in rete il client deve sapere l’IP del server, se è statico tutto sommato è semplice, ma se cambia? Come fa a saperlo? Chi glielo dice?
Per ora la cosa è poco importante, l’importante è capire che se voi avete una periferica sulla vostra rete locale a cui vi volete collegare dall’esterno è molto più semplice se questa ha un IP (privato) statico che quindi dovete assegnare voi, manualmente o con configurazioni specifiche nel DHCP (reservation). Fidatevi di solito è più semplice farlo manualmente.
Ultimo sforzo, che spero chiarisca tutti i concetti visti fino ad ora.
Partiamo dai parametri necessari per configurare una scheda di rete su un computer (o su una qualsiasi altra device), al momento non è importante se i parametri li mettete a mano o è il DHCP che li fornisce… vediamo quali sono:
Ora vediamo come funziona il sistema. Poniamo per esempio che voi abbiate una rete di casa (o di ufficio) con:
Se dal portatile cercate di collegarvi a pc1 (che è locale) il portatile cerca il nome sulla rete, qualcuno gli risponde “sono io… il mio ip è 192.168.1.10” e i due computer a questo punto possono parlarsi.
Se dal portatile invece cercate di collegarvi a www.frequentflyeritalia.com (sito esterno alla vostra rete) il portatile chiede il nome al DNS questo a sua volta lo chiede ad altri DNS finchè non trova chi gli risponde con l’indirizzo IP pubblico corretto. A questo punto il DNS risponde al vostro portatile… “l’ip che hai cercato è: a.b.c.d”.
Il vostro portatile quindi ora sa l’indirizzo, sa anche che è esterno alla rete per cui chiede al router “mi colleghi con l’indirizzo a.b.c.d”.. il router fa il collegamento, manda ad a.b.c.d la richiesta del vostro portatile e, una volta ricevute le risposte da a.b.c.d. le inoltra al vostro portatile.
Il sistema funziona, altrimenti non potreste usare internet, la cosa importante da capire è che se voi cercate di accedere ad una risorsa locale con il nome l’accesso può avvenire anche senza DNS, il portatile può chiedere a tutta la rete “chi è pc1?”
Una rete locale è tendenzialmente piccola, per cui anche se “chiedo a tutti” non ci vuole molto per avere la risposta. Per reti locali complesse è comunque meglio usare un DNS interno.
Se il server a cui vi volete collegare è esterno alla vostra rete i DNS DEVONO sapere l’esatto indirizzo IP, non possono chiedere a tutta internet a chi corrisponde quel nome, ci vorrebbe qualche anno prima di ricevere la risposta.
I DNS naturalmente non sanno a priori tutti gli indirizzi di internet, ma parlano fra loro, sono gerarchici, per cui loro sanno a chi andare a chiedere i vari nomi. Da qualche parte però deve esserci però una persona, che sul primo DNS (dns autoritario) ha impostato manualmente che il nome www.google.it corrisponde all’indirizzo 216.58.206.67
Tutto ciò funziona nell’uso “normale”, in cui una persona dalla propria rete vuole collegarsi ad internet.
Ma se si vuole fare il contrario?
Se siete in viaggio per il mondo e da internet volete collegarvi alla vostra rete? O volte che un amico/cliente possa collegarsi alla vostra rete?
La teoria è la stessa, per tutto il resto del mondo voi siete internet, nella pratica però vanno fatte alcune cose.
La prima è avere un indirizzi IP pubblico, da poter registrare nei DNS, in modo che poi possano risolvere il vostro nome.
Se il vostro provider ve lo fornisce ok, valutate quanto vi costa averlo ed eventualmente acquistatelo.
In questo caso dovrete anche registrare un vostro dominio a pagamento (costa pochi euro all’anno) e configurare il servizio DNS con il vostro ip pubblico.
Se invece non ve lo fornisce? Esempio classico per le connessioni di casa? Non si può fare nulla?
In realtà non è così, altrimenti vi avrei fatto perdere un sacco di tempo.
Esistono dei servizi gratuiti/a basso costo che si chiamano “Dynamic DNS” (DDNS) che potete usare per risolvere questo problema.
L’idea alla base è semplice:
A questo punto voi, che siete tranquillamente sdraiati su una spiaggia della Thailandia, potete digitare sul vostro portatile miarete.dominio_dato_dal_DDNS e verrete collegati con il vostro router (che deve naturalmente essere acceso)
Attenzione, ho detto con il vostro router, è lui che ha un indirizzo IP sulla rete pubblica, quindi è lui che risponde alla richiesta di connessione.
In realtà però a voi, tendenzialmente, non interessa collegarvi al router, ma volete collegarvi al vostro storage, computer, sistema di videosorveglianza etc all’interno della vostra rete.
Per risolvere quest’ultimo problema di solito si usano le “porte” del router, configurandole opportunamente.
Facciamo un esempio semplice per capire il tutto. Poniamo che voi vogliate accedere al vostro server web interno, sul quale avete creato una bella pagina internet con tutti i numeri da chiamare in caso di emergenza.
Il server web risponde sulla porta 80 se scrivete http://, oppure sulla 443 se è protetto, se cioè scrivete https://
Quindi per poter accedere da internet al vostro sito web domestico dovrete:
Per questo motivo prima vi ho detto che avere un ip statico interno può essere più semplice.
Con questo sistema potete decidere chi, sulla vostra rete locale, risponde in base al tipo di richiesta. In alternativa potete semplicemente ridirezionare tutto il traffico in ingresso verso un’unica device interna.
Rimane comunque obbligatorio sul firewall aprire tutte (e solo) le porte necessarie in ingresso.
Attenzione, aprire porte sul firewall è sempre un’operazione pericolosa, potrete accedere voi… ma anche tutto il resto del mondo. Vedremo di volta in volta come gestire il tutto.
Spero di non avervi annoiato troppo. L’argomento è abbastanza complesso, soprattutto spiegarlo in generale. Come vedremo nei prossimi articoli spesso le configurazioni necessarie sono molto semplici e le varie guide vi forniscono tutte le istruzioni passo passo.
Credo comunque che valga la pena avere un’idea base di come il sistema funziona, in modo da poter valutare vantaggi e svantaggi di eventuali soluzioni interne e perchè no, magari, far funzionare cose che non pensavate neppure fosse possibile fare, almeno non a costi molto ragionevoli con il “fai da te”.