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In questi giorni su vari quotidiani stanno trapelando le voci di quello che viene definito il “piano industriale definitivo” per il rilancio di Alitalia.
Piano che, come fa notare anche il Corriere, di definitivo ha poco, visto che ancora non si sa esattamente chi prenderà il comando di Alitalia e in particolare se Atlantia sarà (come sembra) o meno della partita.
Le notizie quindi sono tutte da verificare, essendo nate da un dossier che doveva essere segreto ma che sembra ormai a disposizione di varie testate come Il Sole 24 ore o il Corriere, se confermate comunque sembrano puntare verso un “rimpicciolimento” di Alitalia, almeno nel breve periodo.
Come riportano i giornali infatti, il nuovo piano sembra prevedere la dismissione di vari aerei, almeno sul breve periodo.
Dal primo gennaio 2020 la flotta dovrebbe scendere a 102 aerei, 15 in meno rispetto agli attuali. Numero che dovrebbe poi risalire gradualmente fino a raggiungere i 109 aerei nei tre anni successivi.
In particolare, per i voli a lungo raggio gli aerei dovrebbero scendere dagli attuali 26, a 23 nel 2020, per poi risalire a 25 entro il 2023.
Sul breve raggio dovrebbero scomparire gli Embraer 175, sostituiti nei prossimi anni con gli Airbus 319 che dovrebbero arrivare ad essere 29 nel 2023.
Sul lungo raggio invece è prevista la dismissione di due Airbus 330 e dell’unico Boeing 777-300, mentre per il 2023 dovrebbero esserci 11 A330 e 14 B777-200.
La diminuzione del numero di aerei porterà naturalmente anche ad una diminuzione delle rotte offerte dalla compagnia aerea. In particolare sembra confermato che verranno soppressi i voli per Santiago del Cile, Johannesburg, Delhi, L’Avana e il volo Milano – Malè.
Sul breve raggio invece, dovrebbero essere soppressi alcuni voli fra cui quelli da Fiumicino per Malaga, Casablanca, Dusseldorf, Kiev, Marsiglia, Tolosa e Valencia, oltre alla riorganizzazione di alcuni aeroporti “secondari”.
Saranno comunque introdotte anche nuove rotte, in particolare, quelle previste da Fiumicino sono: Bergamo, Dubrovnik, Bucarest, Spalato, Vienna e Zagabria. Mentre da Linate dovrebbero esserci nuovi voli per Stoccolma, Copenaghen, Helsinki, Lisbona, Vienna.
Sul lungo raggio le nuove rotte dovrebbero essere da Fiumicino per San Francisco (stagionale), Washington e Shanghai.
Il sole 24 ore riporta che nel piano “è prevista una concentrazione «su mercati con minore concorrenza delle compagnie low cost» e l’«uscita da tutte le rotte non profittevoli e non strategiche».”
Se è tutto confermato, bene, forse Alitalia ha finalmente capito che fare concorrenza alle low cost, come in alcuni momenti sembrava intenzionata a fare, non vale la pena e soprattutto non ha senso se vuoi puntare a tornare la grande compagnia aerea di una volta.
Il resto, personalmente credo non abbia nemmeno bisogno di essere commentato, vorrei vedere qual’è il manager che dice che preferisce puntare su rotte non profittevoli 🙂
Sembra comunque che alla base della strategia ci sarà un potenziamento, in primo luogo, sul lungo raggio, della collaborazione con Delta (che ringrazia, in fondo non entra mica nella società per fare un piacere a chissà chi) e delle altre compagnie Sky Team, in particolare con AirFrance-Klm sul medio/breve raggio (ringraziano pure loro, senza aver neppure dovuto investire in AZ).
Da quanto pubblicato dai giornali una cosa salta, a mio avviso, si nota subito. Non viene mai menzionato l’aeroporto di Malpensa (se non per il fatto che verrà tolto il volo per Malè).
L’idea di Alitalia sembra quella di centralizzare su Fiumicino i voli a lungo raggio, obbligando i clienti del nord Italia ha passare da quell’aeroporto.
Personalmente non so quanto la cosa abbia senso. Credo che Milano abbia diritto ad essere servita in modo “decente” anche sul lungo raggio, possibilmente con voli diretti, questo naturalmente se non si vuole lasciare “campo aperto” alla concorrenza straniera, alcuni infatti si lamentano che il piano sia molto a vantaggio di Delta (che dovrebbe essere della partita).
In tutti i casi sembrano che saranno pochissimi i voli operati verso l’Asia o l’Africa. Personalmente non avrei messo il volo Fiumicino – San Francisco (solo estivo), c’è già su Los Angeles, che non è molto distante e avrei utilizzato quell’aereo per la Cina, o altre destinazione asiatiche, anche Bangkok poteva essere una buona idea visto il numero di italiani che vanno in Thailandia usando Qatar, Emirates o altre compagnie.
Se le voci sono confermate Alitalia manterrà il volo da Bergamo anche dopo la riapertura di Linate (ora chiuso per lavori) e mi chiedo che senso ha una tale rotta…rimarranno voli da/per Fiumicino dagli aeroporti di Verona, Bergamo, Linate, Malpensa? Un aeroporto ogni 50 km? Anche in questo caso forse l’aereo poteva essere spostato su un’altra tratta, migliorando eventualmente i collegamenti con i treni offerti da Ferrovie dello Stato.
Non sono in grado di giudicare un piano industriale della portata necessaria a salvare Alitalia, era naturalmente logico che dovessero essere prese decisioni di tagli sui costi, tagli che riguardano anche il personale anche se qui non ne ho parlato.
Anche il potenziamento della collaborazione con Delta e le altre compagnie Sky Team può avere senso, essendo partner storici, in un momento di “difficoltà” sfruttare parte dei loro voli per continuare comunque ad offrire un certo servizio ai clienti può essere un modo per superare i problemi contingenti.
Affidarsi troppo alle collaborazioni è però anche un’arma a doppio taglio…. se i voli sono operati da altre compagnie, perchè dovrei acquistare il biglietto da Alitalia? Che vantaggi mi offre? Un sito web dove cercare i voli migliore degli altri? Un servizio clienti per prenotare, o da contattare in caso di problemi, migliore?
Potenziando la partnership in Europa con AirFrance-KLM, che dal mio punto di vista può andare benissimo, non è che porti più persone a fare scalo ad Amsterdam o a Parigi e da lì poter raggiungere una buona parte del mondo, con molte più opzioni rispetto a Fiumicino?
Vedremo cosa ci riserva il futuro, questo non è il primo articolo che scrivo sul “rilancio” di Alitalia e sicuramente non sarà l’ultimo. Per ora credo sarebbe almeno importante che si definisse il gruppo di controllo della società, magari un gruppo che crede veramente nella possibilità di rilancio dell’azienda e non entra solo per guadagnare rotte o peggio ancora “crediti da usare con il governo” per risolvere altre situazioni non strettamente legate al mondo dei voli.
Una cosa positiva sicuramente il piano, se verrà confermata, ce l’ha…. è almeno un piano che prevede un “orizzonte” di 3 anni. Non sono tanti, ma almeno può forse essere un primo passo per uscire dal sistema di “navigazione a vista” che sembra sia stato utilizzato nel recente passato.