IHG 3000 punti bonus a soggiorno
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L’ultima settimana del nostro viaggio fra Thailandia e Cambogia la passiamo al mare, nella zona a nord di Phuket e più precisamente a Khao Lak, cittadina ideale come punto di partenza per varie escursioni che ci interessano.
Il poco tempo che passiamo a Khao Lak lo trascorriamo all’hotel JW Marriott Khao Lak Resort & Spa, ottimo albergo di cui vi ho già parlato in un altro articolo.
In realtà in hotel passeremo pochissimo tempo, solitamente alla sera, giusto per gustarci un aperitivo in spiaggia ammirando il tramonto.
In questi ultimi giorni infatti abbiamo organizzato tre escursioni:
Tutte e tre le escursioni le abbiamo prenotate prima di partire dall’Italia, contattando la società Khao Lak Explorer, sia perchè avevamo trovato varie recensioni in cui si parlava bene dei loro servizi, sia per il prezzo, decisamente competitivo rispetto ad altri a cui avevamo chiesto un preventivo.
Il personale della Khao Lak Explorer si è dimostrato sempre molto disponibile a tutte le nostre richieste e rispondevano alle nostre e-mail in tempi molto brevi. Pur prenotando con poco preavviso sono riusciti a trovarci alloggio anche alle Isole Surin, zona protetta nella quale è necessario richiedere un permesso per poter dormire sull’isola e solo nei bungalow o nelle tende messe a disposizione dal parco.
Il giorno fissato per l’escursione un pulmino è venuto a prenderci al mattino presto, per portarci al porto di partenza, dove, dopo un breve rinfresco e il tempo di prendere pinne e maschere siamo partiti alla volta delle isole, che si raggiungono in poco più di un’ora di motoscafo.
Per chi non vuole portarsi l’attrezzatura da snorkeling dall’Italia la società, come detto, mette a disposizione gratuitamente pinne e maschera. Le pinne sono decisamente comode e a disposizione ce ne sono moltissime, quindi non dovreste aver grossi problemi a trovare il vostro numero, per quanto riguarda la maschera invece, pur offrendo una buona scelta, noi abbiamo optato per utilizzare le nostre, chiamatemi “schizzinoso” ma usare il boccaglio di un altro non fa per me.
Prima di arrivare all’isola che ospita gli uffici del parco si effettuano un paio di soste per fare snorkeling. Le soste sono comunque fatte nella vicinanza dell’isola, in acque basse, per cui anche se avete paura o non siete dei nuotatori provetti non dovreste avere problemi. Eventualmente chiedete al personale della barca di lasciarvi il “giubbotto di salvataggio”.
E’ un pò ingombrante forse nuotare con quello, ma non vi nascondo che in un paio di occasioni l’ho tenuto pure io, sulla barca vi daranno vari spuntini, per poi portarvi a pranzo sull’isola e visto che la digestione non va molto d’accordo con i bagni… meglio ridurre il rischio tenendosi il giubbotto…. vi terrà a galla in qualsiasi situazione e comunque, un pò, tiene al caldo lo stomaco.
Per chi non ha mai fatto snorkeling, comunque, ricordo che già le pinne, aiutano moltissimo a galleggiare senza problemi.
Fare snorkeling alle isole Surin sicuramente merita, e se siete in zona non potete assolutamente perdervi l’occasione di mettere la testa sott’acqua per ammirare i coralli e la vita sottomarina.
Come vi ho accennato, il pranzo e, per chi soggiorna più giorni, la cena, vengono serviti sull’isola principale, dove c’è la sede del parco. Subito dopo pranzo, il gruppo verrà diviso, chi fa l’escursione di un giorno riprenderà il motoscafo per riprendere la via del ritorno, durante il quale ci si ferma a visitare il villaggio degli “zingari del mare” e, tempo permettendo, si fa qualche altra nuotata.
Chi invece si ferma a dormire sull’isola potrà portare i propri bagagli nel bungalow o nella tenda prenotata.
Noi abbiamo optato per il bungalow, che offre la comodità di un bagno personale e dei letti su cui dormire. Purtroppo, o per fortuna, sono molto pochi i posti disponibili. Dico purtroppo perchè trovare posto è abbastanza difficile, soprattutto se pensate di andarci in alta stagione, meglio prenotare con un certo anticipo.
Per fortuna…. perchè appena le barche delle escursioni di un giorno se ne vanno, portando via la maggior parte dei visitatori, vi troverete in un angolo di paradiso con pochissime persone.
Sull’isola c’è anche la possibilità di campeggiare, utilizzando le tende fornite dal parco, che mette a disposizione anche le brandine e il necessario per dormire. Mi sembra che, nel caso optiate per la tenda, sia possibile fermarsi sull’isola per più giorni, mentre nel caso del bungalow, se non erro, potete al massimo prenotarli per due notti.
Uno dei grandi vantaggi di fermarsi almeno una notte nel parco è quello che, nel pomeriggio del primo giorno e al mattino del secondo, verrete portati a fare snorkeling con una barca molto più piccola, con poche persone a bordo, noi eravamo in 10, compresa la guida che vi accompagnerà nello snorkeling, la persona che si occupava della barca e noi 4.
Inoltre le barche piccole possono raggiungere posti vietati ai motoscafi che fanno la spola da e per al costa, per cui troverete una barriera più bella e non essendoci molte persone… più pesci
Anche quando non sarete in mare per lo snorkeling potrete godere comunque di bellissimi paesaggi e spiagge praticamente deserte.
Nei bungalow ci sono anche dei ventilatori e c’è la corrente elettrica, caso mai dobbiate ricaricare la vostra attrezzatura fotografica o il cellulare. La corrente però c’è solo fino alle 22, se non ricordo male, troverete comunque tutte le info nella vostra stanza.
La cena e la colazione, comprese nel prezzo, le farete al ristorante dell’isola, che naturalmente è a disposizione anche per chi opta per alloggiare in tenda.
Il secondo giorno abbiamo effettuato ancora un pò di snorkeling al mattino, per poi, all’ora di pranzo, ricongiungerci con chi fa l’escursione di un giorno, per prendere il motoscafo che ci avrebbe riportato verso Khao Lak
Per l’escursione di un giorno nella zona di Ao Pang Nga al mattino ci viene a prendere l’autista con un pulmino, siamo solo noi 4, e ci porterà, in poco più di un’ora di macchina al molo, da cui parte la barca tutta per noi che ci porterà a visitare le bellezze naturali della zona.
Fino alla “famosa” James Bond Island, che segna il punto di ritorno del nostro giro.
L’isolotto in se non è nulla di particolare, probabilmente troppo affollato e con troppi negozi di souvenir, ma perderci qualche minuto per una sosta prima di iniziare il ritorno non è poi così grave.
Sulla via del ritorno facciamo sosta in un villaggio costruito su palafitte, una rapida sosta per pranzare e visitare la locale scuola e alcuni “negozzietti” per turisti.
L’escursione in questa zona richiede tutto il giorno, compresa, al ritorno in auto, una sosta in un tempio all’interno di una caverna. E’ un’escursione che vale sicuramente la pena per i paesaggi ma soprattutto in alcune zone è molto frequentata e turistica.
L’ultima escursione, anche questa di un giorno, la dedichiamo al parco nazionale delle isole Similan . Come per le isole Surin ci viene a prendere in hotel il pulmino che ci porterà al motoscafo per poi raggiungere le isole in poco più di un’ora di barca. Le isole Similan sono più a sud delle Surin , e per questo più vicine a Phuket.
Sarà forse per questo motivo che le isole sono molto più affollate di turisti e di motoscafi. Anche in questo caso sicuramente i paesaggi meritano di essere ammirati….
… ma per lo snorkeling, meglio le Surin, almeno questa è stata la mia impressione. Alle Similan c’è veramente tanta gente, anche sull’isola dove tutti si fermano per pranzo e dove non si trova neppure un posto per sedersi a mangiare.
Come sempre se volete vedere altre foto di questi luoghi lo potete fare collegandovi al mio account instagram.