Carta American Express Platino GRATIS il primo anno
Ho parlato molte volte delle carte amex e l’ American Express Platino è sicuramente una delle opzioni migliori fra le… Leggi
Ad aprile abbiamo deciso di fare un breve viaggio in Turchia e in particolare di trascorrere 4 giorni ad Istanbul e tre giorni in Cappadocia.
Raggiungere Istanbul è molto semplice, infatti esistono vari collegamenti diretti, operati da Alitalia, Turkish Airlines o altre compagnie, fra l’Italia e la città turca.
Per i voli di questo viaggio, come ho detto in questo articolo, noi eravamo “obbligati” ad usare Alitalia, avendo dei voucher in scadenza, per cui abbiamo optato per un Verona-Roma-Istanbul.
Per la scelta degli hotel abbiamo come sempre incrociato disponibilità e prezzi di hotels e booking con i portali delle varie catene a cui siamo iscritti.
Purtroppo nella zona di “Istanbul vecchia” gli hotel aderenti alle catene che ci interessano sono pochi, e non proprio regalati, abbiamo quindi optato per 3 notti presso il Zeynep Sultan, prenotato tramite hotels.com mentre l’ultima notte l’abbiamo fatta all’Hotel Sultanhan prenotata tramite HotelTonight
Per visitare la Turchia non è necessario nessun documento particolare, ci si può andare anche con la semplice carta di identità e non serve neppure la patente internazionale.
Nello zaino fotografico come sempre mettiamo anche una fotocopia delle fatture della macchina fotografica, degli obiettivi e del tablet, per evitare eventuali discussioni in dogana.
Una scansione (aggiornata) di tutti i documenti finisce sul nostro account presso uno dei tanti servizi di storage online in modo da avere sempre tutto a disposizione caso mai servisse.
Per finire una rapida registrazione del viaggio sul sito “Dove siamo nel mondo” giusto per sicurezza.
Partiamo da Verona il sabato mattina, direzione Roma, dove in teoria ci aspetta uno scalo comodo a Fiumicino, per poi dirigerci a Istanbul.
Nella realtà però lo scalo risulta meno “comodo del previsto”, la partenza per Istanbul è prima ritardata di circa 50 minuti e poi accumulerà altri ritardi, causa problemi all’aeroporto di Istanbul, dove in mattinata è atterrato un aereo con un motore in fiamme, causando la chiusura di due delle tre piste dell’aeroporto.
Alla fine, il nostro volo sarà costretto ad atterrare all’aeroporto Sabiha Gökçen, invece che all’Atatürk come originariamente previsto, però meglio non lamentarsi, sempre preferibile un pò di ritardo e arrivare su un altro aeroporto, piuttosto che effettuare un atterraggio di emergenza con un motore in fiamme.
Anche il volo di ritorno è di sabato, partiamo nel tardo pomeriggio, e questa volta senza problemi arriviamo a Verona in perfetto orario.
I 4 voli sono tutti brevi, per cui optiamo senza nessun dubbio per l’economy.
Come detto siamo atterrati all’aeroporto “sbagliato” Sabiha Gökçen, nella zona asiatica di Istanbul e più distante dal centro, sul quale erano stati ridirezionati molti aerei che avrebbero dovuto atterrare a IST.
Pur con tali problemi l’organizzazione sembrava funzionare perfettamente, l’attesa per i bagagli e per la dogana è stata molto breve.
Mentre attendiamo i bagagli ne approfittiamo per cambiare un pò di euro in lire turche all’ufficio cambi, di solito non li usiamo, ma il tasso applicato è stranamente in linea con quello ufficiale per cui, cambiando qualche centinaio di euro alla fine ci perdiamo un paio di euro di commissioni.
La nostra idea iniziale era quella di arrivare in hotel con i mezzi pubblici, ma visto il cambio di aeroporto e l’ora abbastanza tarda che si era fatta abbiamo optato per un taxi. L’autista parlava solo turco, ma mostrando il nome dell’hotel e l’indirizzo è riuscito in qualche modo a portarci a destinazione.
Dico in qualche modo perchè il tassista ha dovuto telefonare (per fortuna sulla prenotazione c’era anche il numero di telefono) un paio di volte all’hotel per farsi spiegare la strada. Alla fine però siamo arrivati allo Zeynep Sultan Hotel, un rapidissimo check-in e dopo aver lasciato le valigie in camera siamo usciti per una cena al Gulhane Sark Sofrasiin un ristorante vicino dove mangiamo bene, prima di andare a dormire.
Al mattino sveglia e colazione abbondante sulla terrazza dell’albergo, dalla quale si riesce a vedere Santa Sofia. L’hotel in effetti è in posizione perfetta, vicino a molte delle attrazioni turistiche principali di Istanbul, cosa che nei prossimi giorni ci permetterà di visitare le cose principali al mattino “presto”, prima che si creino le code di turisti.
E’ anche in una via secondaria, così si evitano tutti i rumori del traffico delle vie principali di Istanbul.
La prima visita è a Santa Sofia, dove facciamo anche la “card” per i musei, che ci permetterà di risparmiare abbastanza e soprattutto di saltare le code alle casse successive.
La scelta è azzeccata, perchè quando usciamo ci rendiamo conto che la fila per entrare è diventata decisamente lunga.
Facciamo due passi per la piazza che divide Santa Sofia dalla Moschea Blu. In aprile ad Istanbul c’è il festival dei tulipani, per cui la piazza è tutta fiorita e ne approfittiamo per qualche foto di rito mentre beviamo un’ottima spremuta di melograno, penso una delle “bibite nazionali” turche, visto che si trova praticamente in tutti i bar e chioschi.
Alla moschea (ingresso gratuito) ci aspetta un pò di coda, ma tutto sommato sono pochi minuti e ne vale sicuramente la pena.
Usciti ci dirigiamo alla Basilica Cisterna, però vista la coda decidiamo di tornarci il giorno dopo come prima tappa, decidiamo quindi di fare un giro per Istanbul, dirigendoci verso il ponte di Galata.
Andiamo a piedi, il tragitto non è lungo e ci permette di iniziare a prendere confidenza con la città.
Attraversiamo tutto il ponte, dove ci sono molte persone intente a pescare. La parte inferiore del ponte è piena di ristoranti, ma sinceramente non ci ispirano, sembrano le classiche trappole per turisti.
Appena attraversato il ponte (sulla sinistra per chi come noi viene dalla città vecchia) c’è invece un piccolo mercato del pesce e appena passato ci sono vari ristorantini sulla riva, dove è possibile mangiare tranquillamente del buon pesce.
La scelta si è dimostrata buona, tant’è che ci torneremo un’altra volta nei prossimi giorni.
Nel pomeriggio facciamo il giro turistico del Bosforo con il traghetto, ci mette poco più di un’ora ed è un buon modo per vedere la città dall’acqua.
Finito il giro facciamo un rapido salto al mercato delle spezie, dove torneremo l’ultimo giorno per alcuni acquisti.
Si sta facendo sera per cui ci dirigiamo verso piazza Taksim, lì vicino c’è il ristorante Zubeyir Ocakbasi dove abbiamo deciso di cenare.
E’ probabilmente su molte guide ed è spesso pieno, però si mangia bene ed è carino vedere il cuoco che prepara il cibo sulla griglia a pochi centimetri da noi.
Al ritorno facciamo una delle vie delle shopping di Istanbul, passiamo vicino alla torre di Galata e poi rientriamo in albergo ripassando davanti a Santa Sofia e alla Moschea Blu per qualche foto notturna.
Memori di quanto visto il giorno prima decidiamo di andare come prima tappa a visitare la Basilica Cisterna.
Arriviamo 10 minuti prima dell’apertura e ci saranno si e no una decina di persone in coda (OTTIMO). Cosa che ci permette di visitare il luogo con molta calma e di scattare alcune foto in pace senza avere persone che passano rovinando l’inquadratura.
La cisterna non rientra nella “card” dei musei e l’ingresso va pagato in contanti ed esclusivamente in lire turche. E’ praticamente l’unico posto dove non ci hanno accettato la carta di credito.
Finita la visita ci dirigiamo al palazzo Topkapi, non c’è ancora molta gente e come suggerito su una guida che avevamo letto ne abbiamo approfittato per visitare subito l’harem. Lasciando il resto per dopo.
Scelta forse sbagliata, usciti dall’harem abbiamo visitato il resto del palazzo arrivando praticamente come ultima “fermata” alla stanza del tesoro, la coda per accedere era infinita per cui abbiamo deciso che la vedremo un’altra volta :), in compenso per accedere all’harem non c’è praticamente nessuno 🙁
Usciti dal palazzo facciamo un rapido salto al museo di storia, l’ingresso è compreso per fortuna nella card, perchè, probabilmente anche a causa dei lavori di ristrutturazione si rivela una delusione, ci rimaniamo solo pochissimo tempo prima di uscire e andare a pranzo in un ristorante vicino a Santa Sofia.
Dopo pranzo facciamo due passi dirigerci di nuovo al porto da dove prendiamo un traghetto di linea per andare a visitare la parte asiatica di Istanbul.
Giriamo un pò per la zona, cercando di individuare un altro ristorante (x la cena) di cui avevamo sentito parlare bene, ma non riusciamo a trovarlo, in compenso, andando un pò lungo l’argine del Bosforo troviamo una zona a gradoni, dove ci si può sedere un pò ad ammirare Istanbul e a bere l’immancabile te turco (cay pronuncia “ciai”) che i camerieri dei bar vicini saranno felicissimi di portarvi per 2 lire turche (meno di 60 centesimi di euro).
La vista è carina e decidiamo di fermarci per il tramonto, rientriamo poi sulla sponda “europea”, ma questa volta con la “Marmaray” la nuova linea della metro che collega le due sponde del Bosforo, decisamente più veloce del traghetto.
Alla fine rientriamo in hotel abbastanza tardi e sfruttiamo la buona connessione wifi (gratuita) per effettuare il check-in dei voli Turkish Airlines che il giorno successivo, nel tardo pomeriggio, ci porteranno in Cappadocia e per prenotare, tramite HotelTonight l’ultima notte che faremo ad Istanbul, al rientro.
Nell’ultima (almeno per ora) mezza giornata ad Istanbul ne approfittiamo per un giro al Gran Bazar, per poi tornare in hotel a prendere le valigie e con i mezzi pubblici dirigerci all’aeroporto Atatürk, dove ci aspetta il nostro volo per Kayseri in Cappadocia, che è anche il nostro primo volo con Turkish Airlines.
Il “transfer” all’aeroporto è relativamente comodo, si prende la linea T1 e poi la metro, ci vuole meno di un’ora, probabilmente in taxi ci metteremmo di più visto il traffico, e poi ci costa solo 8 lire a testa (due gettoni per i trasporti pubblici da 4 lire l’uno).
…. a questo punto del viaggio ci siamo concessi alcuni giorni in Cappadocia …
Arriviamo all’hotel Hotel Sultanhan la sera molto tardi, e dopo aver lasciato le valigie in hotel facciamo una rapida cena al Burger King vicino, visto che non abbiamo molta fame.
Torniamo poi a fare un giro zona Ippodromo e Santa Sofia, tanto per fare due passi prima di andare a letto.
Questa volta sì, è veramente l’ultimo giorno che staremo ad Istanbul, almeno per questo viaggio, e lo iniziamo con un’ottima colazione (compresa) nel ristorante all’ultimo piano dell’hotel, dal quale si gode un bellissimo panorama.
Anche questo hotel è nella zona vecchia di Istanbul ed è bello, migliore dell’altro, ma il costo a notte per la camera è molto superiore. In realtà noi lo abbiamo prenotato tramite HotelTonight ad un prezzo decisamente concorrenziale (110€), per cui è stato un ottimo affare.
Il rientro per Roma è previsto nel tardo pomeriggio, per cui oggi decidiamo di prendercela con molta calma, ripassiamo dal centro e dai giardini vicini al palazzo Topkapi.
Andiamo poi a prendere il Tünel, la più vecchia funicolare di Istanbul, direzione piazza Taksim dove arriviamo dopo aver fatto un giretto per negozi. Alla fine andiamo a pranzo di nuovo al ristorante Zubeyir Ocakbasi (a pranzo c’è decisamente più calma).
Nota per la funicolare: per chi come noi non fa la card dei mezzi di trasporto alla stazione della funicolare sono presenti i distributori automatici dei biglietti.
E’ necessario però prendere il biglietto da 3 corse (10 lire) e le macchinette accettano solo monete o banconote per un importo pari a 10 lire, non accettano banconote di taglio maggiore, arrivate quindi “preparati”.
Ultimo giro per le vie della città, prima di ritornare all’aeroporto Atatürk, ormai conosciamo la strada a memoria, per il volo di rientro, pensando già su quale nuova metà potremmo spendere le miglia aeree guadagnate in questo viaggio 🙂